Nuove rotte al Canova Ca' Sugana ribadisce: «Non sono adeguate»

Sabato 26 Maggio 2018
AEROPORTO
TREVISO No alle nuove rotte, piedi puntati sugli studi di viabilità e irritazione per la continua dilazione all'incontro con Enac. Ca' Sugana inizia ad irrigidirsi sulla questione Canova. E invia nuove osservazioni nell'ambito della procedura di Via (valutazione impatto ambientale). Oltre un mese fa, il 20 aprile, il sindaco Manildo aveva richiesto ad Enac un incontro per discutere delle ipotesi di nuove rotte di decollo. In attesa della data di convocazione, ieri Ca' Sugana ha inviato al Ministero dell'Ambiente le osservazioni alle integrazioni formulate da ENAC Aertre al Ministero, nell'ambito della procedura di VIA del piano aeroportuale 2030.
LA NOVITÀ
Le nuove osservazioni, che si aggiungono a quelle inviate nel luglio dello scorso anno, ribadiscono che la base di valutazione deve essere la soglia del 16.300 movimenti totali annui, stabilita dal Ministero nel 2007, e non quella dei movimenti del 2015, ben superiore. Le osservazioni ribadiscono poi la contrarietà alle nuove rotte ipotizzate su Treviso, che secondo il piano aeroportuale devono essere 10 al giorno per alleggerire l'abitato di Quinto dal rumore causato dall'attività dell'aeroporto. Il Comune spiega così il suo no: «In primis perché non migliora la situazione acustica ma la ripartisce sui due comuni, di Quinto e di Treviso, interessando quartieri (S. Maria del Sile, S. Zeno, S. Lazzaro e S. Antonino) abitati da oltre 16.000 persone - si legge nella nota inoltrata - ed inoltre in quanto la partenza degli aeromobili dalla testata 07, che avviene dopo la percorrenza della pista per 2 chilometri e mezzo, determina essa stessa un incremento delle emissioni inquinanti in atmosfera».
VIABILITÀ
Quanto alla viabilità, le osservazioni del Comune di Treviso ribadiscono la mancanza di specifici idonei studi: la situazione dell'accessibilità si è aggravata nel tempo in relazione all'abnorme incremento del numero dei passeggeri, più che decuplicati dal 2000 al 2017. Viene perciò ribadita la necessità del potenziamento del trasporto pubblico ed in particolare della reazione di un sistema di trasporto rapido su sede propria, del tipo people mover, che colleghi l'aerostazione con la stazione ferrovia e quindi con il centro città. Previsione contenuta nel Piano degli Interventi. «E su tale realizzazione - specifica il Comune - è determinante il ruolo dell'ente gestore aeroportuale, che non può limitarsi a fare cassa con i parcheggi lasciando agli enti territoriali oltre ai vincoli urbanistici causati dalla sola presenza dell'intera struttura aeroportuale, l'onore finanziario di garantire un'efficace ed efficiente modalità di trasporto pubblico».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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