Noto imprenditore, costruì il centro commerciale Tiziano

Giovedì 1 Ottobre 2020
IL CORDOGLIO
MOGLIANO Ieri sera la notizia della morte di Gino Gaion si è diffusa rapida a Mogliano, suo paese d'origine in cui era conosciutissimo e in cui ha sempre vissuto insieme alla famiglia. Noto imprenditore, aveva cominciato la carriera nell'ambito zootecnico per poi lanciarsi con successo in diverse attività del ramo edilizio che lo avevano portato, tra i molti altri progetti, anche a veder sorgere il centro commerciale Tiziano. Marito, padre e nonno, è stato personaggio attivo nella vita moglianese e per decenni membro del locale Lions Club.
VITA E CARRIERA
Gaion, 79 anni, è nato e cresciuto a Mogliano, dove ha frequentato le scuole, cominciando poi a lavorare in uno stabilimento di Marghera. Pochi anni dopo ha avviato con il fratello un'attività nell'ambito dell'allevamento di pollame. Un progetto che negli anni è notevolmente cresciuto e che lo ha visto investire anche in alcune altre aziende, tra cui dei mangimifici. Poi il lancio nel mondo dei costruttori, con una lunga carriera che ancora oggi, insieme a uno dei due figli, portava avanti in prima persona quotidianamente dallo studio che sorge vicino al municipio. L'apice lo aveva raggiunto a capo della Lualgi Srl con sede in via Boso, con la costruzione del Tiziano e due anni fa il progetto del centro commerciale nella zona della ex cantina sociale di Villorba, che suscitò forti reazioni in città. Dal luglio 1978 era stato consigliere, tesoriere e revisore dei conti del Lions Club Mogliano. Viveva in via Pavan e lascia la moglie Mirella, i due figli e i nipotini.
IL RICORDO
«Era un uomo generosissimo, affabile, una persona splendida lo ricorda Franco Buzzo, a lungo presidente dello stesso Lions. Eravamo vicini di casa e, ancor più, buoni amici. Un vero imprenditore che dal nulla è stato capace di costruirsi una carriera solida e ammirevole. Amava incredibilmente il suo lavoro e, nonostante i molti impegni, riusciva a portare avanti amicizie di lunghissima data, anche con i vecchi compagni di scuola». «Se ne è andata una delle personalità della vecchia Mogliano, un autentico imprenditore trevigiano e veneto che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro aggiunge Leonardo Muraro, ex presidente della Provincia. Ci conoscevamo da decenni e anche di recente ha sempre continuato a portare avanti le sue attività. Non mollo non perché non mi fidi a lasciare le redini, ma perché è la mia passione e voglio mettere la mia esperienza al servizio di chi mi succederà mi diceva sempre. Ha meritato la sua stima per la lungimiranza che ha saputo avere negli anni, specie quando fu tra i primi a intuire e investire nelle potenzialità del settore zootecnico. Sapeva leggere le situazioni, è stato un grande innovatore. È morto per recuperare le tavole che temeva potessero causare danno agli altri. Un estremo gesto che dimostra l'attenzione per il prossimo che lo ha sempre contraddistinto. Non meritava una fine del genere».
Sds
F.B.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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