«Non era stalking, solo un'infatuazione»: pena ridotta

Mercoledì 12 Dicembre 2018
«Non era stalking, solo un'infatuazione»: pena ridotta
ISTRANA
Non atti persecutori ma una infatuazione che lo aveva portato in effetti a esagerare. Era questa la tesi sostenuta dalla difesa di Maichel Orlando, trentantonovenne già noto alle cronache giudiziarie per altri episodi simili tra cui le molestie ad alcune donne avvocato trevigiane, durante il processo di primo grado celebrato a Treviso che aveva visto l'uomo alla sbarra con l'accusa di stalking nei confronti di una 40enne commessa di un negozio di articoli sanitari ad Istrana. E quel procedimento era finito con una vera e propria stangata: tre anni e nove mesi di reclusione. Ma ieri la Corte d'Appello di Venezia ha drasticamente ridimensionato la sentenza di primo grado, condannando Orlando a 1 anno e 3 mesi.
IL CASO
Ora bisognerà attendere le motivazioni dei giudici veneziani per capire le ragioni di uno sconto di pena così importante. Che era poi l'obiettivo con cui l'avvocato Andrea Zambon, che aveva assistito il 39enne anche nel processo davanti ai giudici di Treviso, aveva fatto appello puntando sulla natura non persecutoria ma semmai petulante della presunta corte con cui Maichel Orlando aveva assillato la sua fiamma di Istrana tra il maggio e il dicembre del 2015. Dalle indagini della Procura di Treviso era emerso il quadro più tipico dello stalking: messaggi telefonici di giorno e di notte, fiori e regali recapitati in negozio durante l'orario di lavoro ma anche minacce al fidanzato. Per poi reagire ai no della cosiddetta amata cominciando a minacciare anche lei. Ti mando i miei amici giostrai, te la faranno pagare ha scritto in alcuni messaggi telefonici dopo l'ennesima volta in cui la donna aveva rifiutato le sue avance.
LA VITTIMA
E così la 40enne, a cui Orlando aveva mostrato anche delle cicatrici che diceva essere da arma da fuoco e da taglio per farle capire che lui era davvero un duro ha deciso di presentare denuncia. «Mi ha anche mandato messaggi osceni» ha raccontato la 40enne, che in negozio avrebbe dovuto a più riprese sopportare le intrusioni dell'uomo anche quando lei era occupata con dei clienti. Nel novembre dello scorso anno Maichel Orlando era stato condannato a un mese di arresto. Era finito alla sbarra con l'accusa di essere un molestatore seriale di avvocatesse. Le vittime erano infatti legali donna che gli erano state assegnate come difensori d'ufficio in altre vicende giudiziarie che lo avevano riguardato. In particolare il 39enne si sarebbe accanito su una nota penalista. Prima con delle goffe telefonate da innamorato, passando poi alle chiamate a tutte le ore del giorno e della notte a base di sospiri dal tono vagamente erotico. Un vero e proprio tormento che aveva costretto l'avvocato a presentare denuncia. (de.bar.)
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