Nizzetto: «Non mi sento in bilico»

Mercoledì 23 Ottobre 2019
Nizzetto: «Non mi sento in bilico»
LA POLEMICA
TREVISO Da una parte l'assessore Silvia Nizzetto precisa: «Non mi ritengo in bilico, almeno fino a quando qualcuno non mi dirà che devo scendere». Dall'altra il sindaco Mario Conte ripete: «Io e la mia amministrazione ci ispiriamo al governatore Luca Zaia, poi ognuno è libero di prendere strade diverse se non si riconosce più nel nostro progetti e nei nostri ideali». Non cala la tensione a Ca' Sugana e l'assessore a Sport e Scuola resta nell'occhio del ciclone. Non si allenta la morsa di gran parte dei consiglieri di maggioranza che ne chiede il siluramento. Due le colpe: aver aderito a un movimento come il Partito dei Veneti che sta assumendo posizioni sempre più di contrapposizione nei confronti delle Lega e aver partecipato a un convegno dove non sono mancati gli attacchi al governatore. Il sindaco è irritato, ma sta tentando di gestire la situazione.
L'INCONTRO
Già lunedì pomeriggio Nizzetto e Conte hanno avuto un confronto. E il sindaco è stato chiaro: gli assessori li giudica solo da quello che fanno in campo amministrativo, ma non ammette che si mettano in discussione punti fermi come l'appoggio al governatore Zaia. «Con l'assessore ci siamo chiariti - ha ribadito il sindaco - adesso vedremo gli sviluppi». La Nizzetto resta quindi sotto sorveglianza.
LA DIFESA
«Ho sempre portato avanti il mio lavoro con la convinzione di sostenere delle linee che sono di tutti perché resto un amministratore», ha detto ieri ad Antenna Tre. «Ho il mio orientamento politico, ma seguo il mandato della giunta. Sono serena, polemiche e diatribe le lascio ai giornali». Poi però chiarisce: «Ho sempre dichiarato chi sono. I miei ideali e i miei percorsi non li ho mai nascosti a nessuno. Non torno indietro per quanto riguarda la mia idea di territorio e il mio amore per il territorio. Rispetto le mie battaglie le rifarei». Nizzetto poi ribadisce che Zaia non l'ha mai criticato e che il convegno cui ha partecipato era tutto incentrato sul futuro e i giovani. E sulla sua permanenza in Giunta è molto chiara: «La famosa seggiola in Giunta me la sono presa con grande responsabilità, ma per me non è un problema e non ne voglio nemmeno altri perché per me, quello che conta, è il territorio. Ma se il mio posto fa gola, allora altri si faranno spazio. Per quello che ho fatto non mi sento in bilico, poi vedremo. Da quando mi sono insediata mi sto abituando a finire sui giornali e molto spesso per cose non giustificatissime, ma ci sta in politica. Non mi riterrò in bilico fino a quando qualcuno non mi dirà che devo scendere».
LO SCENARIO
Il destino dell'assessore appare però sempre più compromesso. La Lega, alla vigilia delle regionali, non tollererà di avere in Giunta un suo componente impegnato in una campagna elettorale contro Zaia. Se la Nizzetto poi si dovesse candidare, la sua espulsione da Ca' Sugana sarebbe automatica. Ma anche se si dovesse solo limitare a sostenere il Partito dei Veneti, il suo destino sarebbe segnato lo stesso: «È solo una questione di tempo», si dice a mezza voce in maggioranza. E poi ci sarebbe la questione della successione. Ma qui la sorpresa è dietro l'angolo: Conte, nel caso in cui dovesse ritirare le deleghe alla Nizzetto, sarebbe intenzionato a procedere nel suo mandato con un assessore in meno. Nessuna sostituzione quindi, con buona pace di chi ambirebbe a entrare nella squadra di Giunta. Senza contare che, per rispettare il criterio delle quote rose, un assessore donna dovrà essere sostituito solo da una donna. E questo elimina in partenza un'abbondante fetta di aspiranti assessori.
Paolo Calia
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