Nei guai per la cava: via al processo

Mercoledì 4 Giugno 2014
Strascico giudiziario per la cava del Crovoleit di Cordenons e alcune aziende trevigiane. Dopo le polemiche politiche si apre ora la pagina processuale per i responsabili delle ditte che si sono occupate della pulizia e dello sbancamento dell'area fino al febbraio del 2013. Secondo la Procura di Pordenone, infatti, i lavori erano iniziati senza avvertire Provincia, Arpa e Azienda sanitaria e quindi senza consentire una pianificazione della rimozione dei rifiuti. E questa è l'accusa contestata a Luca Coin, 54 anni, di Treviso, rappresentante della Geo Nova Spa; Filippo Antonello, 51 anni, di di Paese, dipendente della stessa Geo Nova Spa; Ivano Guidolin, 54 anni, di Castelfranco, legale rappresentante dell'omonima Srl concorrente nella realizzazione della cava; Maurizio Biasuzzi, 63 anni, di Treviso, della Costruzioni Generali Biasuzzi Srl; e Angelo Rocco, 71 anni, di San Donà di Piave, responsabile dell Nekta Service Srl, specializzata nella rimozione di amianto.
L'area in località Crovoleit, a ridosso dei Magredi, era una discarica abusiva dove gli abitanti di Cordenons dagli anni Settanta gettavano materiale derivante da demolizioni, rifiuti ingombranti (come elettrodomestici) ed eternit. La Geo Nova Spa aveva proposto di realizzare una discarica di rifiuti non pericolosi e nel gennaio 2012 aveva ottenuto il decreto autorizzativo Aia. Con la collaborazione della Guidolin e della Biasuzzi aveva cominciato a rimuovere i rifiuti. In seguito a un'ispezione delle guardie forestali, tuttavia, era stato individuato un cumulo di 58.650 metri cubi costituito da rifiuti ingombranti, rifiuti provenienti da demolizioni e pezzetti di eternit miscelati tra li loro senza autorizzazione. Secondo la Procura i lavori di sbancamento per la realizzazione dell'invaso sarebbero cominciati senza avvertire Provincia, Arpa e Azienda sanitaria come previsto dal decreto autorizzativo. Contestazione che le difese respingono e contano di poter smontare al processo.
Ieri il processo si è aperto davanti al giudice Patrizia Botteri con l'ammissione delle prove e la presentazione delle liste testimoniali. L'udienza è stata rinviata al 4 dicembre.

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