MONTEBELLUNA
Lucchetti alla chiesa di Santa Maria in Colle: «Fatto bene,

Sabato 22 Giugno 2019
MONTEBELLUNA
Lucchetti alla chiesa di Santa Maria in Colle: «Fatto bene, ma i ragazzi scavalcano». La decisione del prevosto della parrocchia del duomo Don Antonio Genovese di chiudere la sera i cancelli della chiesa di Santa Maria in Colle sta facendo discutere. E, fra favorevoli e contrari, spicca un dato di fatto: l'intervento rischia di rivelarsi inutile, dato che i ragazzi hanno già cominciato a scavalcare i muri di cinta. Fra loro, peraltro, potrebbero esserci anche i vandali che imbrattano il luogo della memoria.
IL DIBATTITO
«Purtroppo serve a poco chiudere i cancelli - è il commento di Fabio Garofalo, presidente del Comitato civico di Guarda, con cui molti concordano - Dei cari ragazzi scavalcano il muretto come da testimonianze raccolte sul posto». La sensazione è del resto che don Antonio Genovese abbia voluto soprattutto dare un segnale chiaro. Ed è con lui il presidente degli alpini di Montebelluna Giovanni Mondin. «Chiudere i cancelli - dice Mondin - non serve a bloccare gli squinternati scrittori dei muri, ma serve a far capire a tutti (e quando dico tutti, intendo anche amministrazione comunale), che bisogna tutelare questi luoghi, anche se privati». Con le telecamere, ovviamente. Ma a chi spetta l'onere? Anche a tale riguardo la città si divide. «La Parrocchia, tramite la Curia magari -afferma Fabio Spagnolo- faccia installare le videocamere di sorveglianza se veramente ci tiene a conservare i propri beni: i soldi certamente non mancano a Santa Romana Chiesa».
L'INTERVENTO
Al riguardo però l'amministrazione ribadisce la volontà di intervenire. «Qualcuno è già stato beccato con le telecamere attuali - dice il sindaco Marzio Favero - nei prossimi mesi, dopo un accordo con la parrocchia, installeremo delle telecamere di ultima generazione. Condivido comunque la misura assunta: di fronte a gente incivile bisogna prendere provvedimenti». Intanto, che si tenga a un rilancio del luogo è indubbio. E Orietta Mercatelli, attraverso l'associazione Apertamente, lancia un invito. «Sarebbe bello - dice - raccogliere le varie testimonianze su questo storico luogo e dar vita ad un quaderno della memoria di cui ognuno diventerebbe coautore. L'associazione ApertaMente si farà carico di raccogliere il materiale». La sollecitazione raccoglie l'invito dello storico Lucio De Bortoli a «fare del complesso di Santa Maria in Colle il centro di un riuso dedicato alla coltivazione della permanenza».
Laura Bon
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