Minacciata dall'ex marito «Sei cretina, io ti ammazzo»

Mercoledì 23 Ottobre 2019
Minacciata dall'ex marito «Sei cretina, io ti ammazzo»
PAESE
Prima la gelosia, che è stata anche una delle cause della fine del matrimonio, poi questioni di soldi legate al pagamento del mantenimento ai due figli minorenni. Questi, secondo le indagini della Procura di Treviso, i motivi che hanno scatenato la violenza psicologica che un 46enne di Paese avrebbe esercitato nei confronti della ex moglie e che hanno portato l'uomo, residente a Paese ma originario della provincia di Caserta, a processo con l'accusa di stalking e molestia.
LE ACCUSE
La sua è stata una escalation di insulti, umiliazioni e minacce anche di morte andata avanti fino al maggio del 2016 quando la donna ha deciso di sporgere denuncia. «Mi ha perseguitato in ogni modo - ha raccontato la presunta vittima agli inquirenti - mi ha detto che mi voleva ammazzare. Ho avuto paura non solo per me ma anche per i figli, lui era una furia, non ci lasciava stare». Il 46enne, su cui pende anche l'accusa di non aver mai pagato i 200 euro mensili di assegno di mantenimento per i figli che era stato stabilito dal Tribunale in sede di separazione, non avrebbe smesso di essere geloso della donna neppure dopo la fine del matrimonio, facendo anzi di tutto per cercare di controllarla, dagli appostamenti ai pedinamenti e chiamandola insistentemente al telefono per sapere dove si trovasse e con chi. Lei, oltre a rivendicare la sua libertà, avrebbe risposto richiamandolo all'impegno di contribuire economicamente per i figli, che al tempo dei fatti avevano 12 e sei anni. «Sei una cretina, sei una deficiente, io ti ammazzo» sarebbero state le frasi choc con cui il casertano avrebbe replicato alle sollecitazioni della donna che gli rimarcava come, mese dopo mese, per i ragazzini non arrivasse neppure un euro. E scattavano i litigi consumati per lo più al telefono, chiamate interminabili infarcite di insulti che, secondo l'accusa, sarebbero avvenute a tutte le ore del giorno e della notte.
LA PAURA
E poi una sfilza impressionate di messaggi, sempre conditi di improperi e che avrebbero contenuto in più occasioni esplicite minacce di morte dell'uomo verso la ex. «Ero terrorizzata, non sapevo più che cosa fare, ho vissuto per mesi nell'incubo che potesse accadere qualche cosa di terribile» ha raccontato la ex moglie quando ha trovato finalmente il coraggio di denunciare il suo persecutore ai Carabinieri. Il processo, in cui l'uomo è difeso dall'avvocato Guido Galletti del Foro di Treviso, avrebbe dovuto iniziare l'altro ieri ma l'udienza è stata rinviata all'inizio del prossimo anno per effetto dell'astensione decisa dagli avvocati penalisti che protestano contro il progetto di riforma della prescrizione varato dal Governo.
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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