Migliaia in delirio fra selfie e autografi

Mercoledì 19 Giugno 2019
LA FESTA
TREVISO Una storica promozione merita bene una festa bis. Il primo tempo era andato in scena lunedì sera, con oltre un migliaio di persone davanti al maxischermo installato a porta San Tomaso per assistere in diretta a gara di 3 di finale contro Capo d'Orlando. Poi, dopo la vittoria che è valsa la serie A, tutti a sfilare, con cori e fumogeni biancazzurri, per le vie del centro. Ieri sera replica: ancora più gente - si sono sfiorati i 1.500 tifosi - si è ritrovata a pochi metri di distanza, in piazzale Burchiellati, per celebrare la squadra vittoriosa tornata poche ore prima dalla Sicilia. Un drappello di supporter, in verità, non aveva voluto mancare anche nel pomeriggio ad accogliere giocatori, tecnici e dirigenti all'arrivo nel quartier generale di Sant'Antonino di rientro dalla trasferta, dopo il viaggio aereo fino a Verona e il trasbordo in pullman. Ma era solo l'avanguardia del bagno di folla della serata, la cui convocazione stava già montando con il tam tam sui social.
LA SCENOGRAFIA
E allora, in piazza, mentre calava il tramonto, la città si è tinta di biancazzurro. Con la musica di Guerre stellari inframezzata ai cori, chiamati da Simone Fregonese, responsabile della comunicazione di Tvb, sono saliti sul palco uno ad uno i protagonisti di questa emozionante cavalcata sportiva: i giocatori a partire dai più giovani (a proposito, per Alvise Sarto, Simone Barbante e Andrea Epifani, oggi inizia un'altra serie decisiva: gli esami di maturità), fino, a chiudere doverosamente la meritata passerella, il capitano Matteo Imbrò. Grandi applausi per tutti. Uno speciale per Eric Lombardi, che non ha voluto mancare nonostante le stampelle e il tutore alla gamba, dopo l'infortunio al tendine d'Achille che gli ha negato la finale. La vera ovazione, però, è per David Logan: l'urlo Mvp con cui il pubblico lo acclama la dice lunga. E naturalmente il condottiero della truppa, coach Max Menetti con i suoi assistenti. E ancora il presidente Paolo Vazzoler, il direttore generale Giovanni Favero, primi artefici di una ripartenza che sette anni fa sembra quasi utopistica, il diesse Andrea Gracis e tutto lo staff, con chi magari ha lavorato dietro le quinte, ma ha dato un contributo prezioso.
LO STIMOLO
«Finalmente siamo a Treviso, in mezzo alla nostra gente - ha ribadito il capoallenatore -. Avevamo bisogno di questo, è stata la molla di tutta la nostra stagione: noi ci siamo riconosciuti in voi e voi vi siete riconosciuti in noi. Questa empatia è stata la grande magia che ci ha portato a questa magnifica lettera: siamo tornati tutti quanti in serie A». L'agognata lettera campeggia sulle magliette celebrative (ne è stata realizzata una trentina, solo per gli addetti ai lavori e pochi fortunati presenti a Capo d'Orlando, ma, a grande richiesta, si sta meditando una nuova tiratura) e sullo schermo. Dove scorrono i video con gli highlights della stagione e della finale, e pure quelli dei festeggiamenti post gara (tutti a mollo vestiti nella piscina dell'hotel).
FRA I TIFOSI
Poi via ad autografi e selfie: qui l'mvp delle richieste va a Lorenzo Uglietti, con l'ormai inseparabile retina della finale al collo (Si taglierà i capelli, prima di togliersela, si ironizza). Ma a tutti, atleti e tecnici, complimenti davvero per la disponibilità, non scontata dopo oltre un mese di tensione mentale e fisica a mille e la stanchezza del viaggio. L'abbraccio biancazzurro è sempre più stretto.
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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