Micio ferito: «Sono stati i bracconieri»

Sabato 28 Marzo 2020
ZERO BRANCO
E' stato ribattezzato Salvo. E non poteva esserci nome più calzante visto che ha rischiato di essere letteralmente tagliato in due da un laccio di metallo. Un gatto selvatico che gironzolava nella zona di Sant'Alberto si è imbattuto nei giorni scorsi in una trappola a forma di cappio usata dai bracconieri per catturare lepri e volpi. L'animale è riuscito a non farsi stritolare. Ormai, però, stava per morire a causa delle bruttissime lacerazioni riportate all'altezza dell'addome. Si è salvato solo grazie all'intervento di una residente che martedì mattina ha lanciato l'allarme, chiedendo aiuto all'Enpa di Treviso. L'associazione ha subito inviato sul posto due volontarie. Non è stato semplice. All'inizio il gatto, pur ferito, non si lasciava avvicinare. Poi è stato recuperato e trasferito d'urgenza nella clinica veterinaria San Martino di Crocetta del Montello.
LUNGHE TERAPIE
Le sue condizioni sono estremamente delicate. Ma è vivo. E ora sta per iniziare un lungo periodo di recupero. L'Enpa ha sporto denuncia contro ignoti e informato sia i carabinieri forestali che il sindaco di Zero Branco, Luca Durighetto. Chi ha lasciato il cappio di metallo nei campi di Sant'Alberto ora rischia fino a 30mila euro di multa e fino a un anno e mezzo di reclusione. Individuare il responsabile, però, non è cosa scontata. «Il ritrovamento fortuito del micio -spiegano dall'associazione- conferma purtroppo come il bracconaggio sia ancora un fenomeno ben radicato in provincia, contro il quale non si fa ancora abbastanza». Fortunatamente il laccio di metallo non si era completamente stretto attorno al bacino del gatto. Altrimenti non ci sarebbe stato nulla da fare. Il veterinario che l'ha visitato ha faticato a credere ai propri occhi. «Il gatto presentava uno stato di nutrizione scadente e soffriva in modo evidente, a causa di un laccio di fil di ferro che lo costringeva a livello lombare -si legge nel referto- dopo la sedazione è stato possibile rimuovere il laccio che ne stringeva notevolmente l'addome, e che presentava un'estremità ripiegata a formare un cappio, entro cui scorreva l'estremità libera fino a potersi stringere completamente».
LESIONI ESTESE
«Il laccio ha causato un'estesa lesione cutanea e sottocutanea a livello lombare che richiederà terapie prolungate e probabilmente interventi di ricostruzione. Viste le condizioni generali del gatto e le caratteristiche del danno tissutale, è probabile che sia rimasto intrappolato nel laccio per diversi giorni» conclude l'Enpa. Adesso resterà ricoverato nella clinica veterinaria. La speranza è che Salvo possa rimettersi presto per tornare a scorrazzare tra i campi. E che la sua disavventura possa essere un'ulteriore spinta a combattere il bracconaggio senza tregua.
Mauro Favaro
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