LA PROTESTA
TREVISO (zan) Anche nella Marca gran parte delle tute blu ha incrociato ieri le braccia per chiedere maggiore attenzione al settore e alle richieste dei suoi lavoratori da parte di Governo e imprese. Lo sciopero nazionale indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil ha registrato, secondo fonti sindacali, un'adesione media intorno all'80 per cento, con punte del cento per cento, ad esempio, all'Electrolux di Susegana e alla De' Longhi di Treviso. Percentuali di scioperanti elevate tra gli operai anche in svariate altre realtà metalmeccaniche trevigiane: 90% alla Zorzi di Treviso, 80% alla Stam, sempre nel capoluogo, alla Breton di Castello di Godego e all'Irca-Rica di Vittorio Veneto, 75% alla Cma di Susegana, 100% degli addetti alla produzione alla Sole di Oderzo e alla Berco di Castelfranco Veneto, 65% alla Sipa Gruppo Zoppas di Vittorio Veneto.
LA MANIFESTAZIONE
Sei i pullman giunti a Milano per la manifestazione nazionale. Le sigle sindacali sottolineano come le trasformazioni che stanno investendo il mondo delle imprese, e più in generale il sistema della manifattura, impongano scelte che devono essere in grado di rispondere alla necessità di crescita dei settori strategici attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati, il sostegno all'occupazione, ai salari e alla domanda interna e investimenti strategici di lungo periodo in formazione e nuove tecnologie. Per Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil alcuni interventi del Governo rischiano di accentuare una condizione economica e sociale già critica. Per questo, sottolineano, è necessaria una redistribuzione della ricchezza anche attraverso politiche salariali e fiscali mirate ad alleggerire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e una esigibilità della contrattazione in fabbrica, ribadendo la necessità di norme contro delocalizzazioni e chiusura e investimenti in sostenibilità delle produzioni, sicurezza sul lavoro e previdenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO (zan) Anche nella Marca gran parte delle tute blu ha incrociato ieri le braccia per chiedere maggiore attenzione al settore e alle richieste dei suoi lavoratori da parte di Governo e imprese. Lo sciopero nazionale indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil ha registrato, secondo fonti sindacali, un'adesione media intorno all'80 per cento, con punte del cento per cento, ad esempio, all'Electrolux di Susegana e alla De' Longhi di Treviso. Percentuali di scioperanti elevate tra gli operai anche in svariate altre realtà metalmeccaniche trevigiane: 90% alla Zorzi di Treviso, 80% alla Stam, sempre nel capoluogo, alla Breton di Castello di Godego e all'Irca-Rica di Vittorio Veneto, 75% alla Cma di Susegana, 100% degli addetti alla produzione alla Sole di Oderzo e alla Berco di Castelfranco Veneto, 65% alla Sipa Gruppo Zoppas di Vittorio Veneto.
LA MANIFESTAZIONE
Sei i pullman giunti a Milano per la manifestazione nazionale. Le sigle sindacali sottolineano come le trasformazioni che stanno investendo il mondo delle imprese, e più in generale il sistema della manifattura, impongano scelte che devono essere in grado di rispondere alla necessità di crescita dei settori strategici attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati, il sostegno all'occupazione, ai salari e alla domanda interna e investimenti strategici di lungo periodo in formazione e nuove tecnologie. Per Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil alcuni interventi del Governo rischiano di accentuare una condizione economica e sociale già critica. Per questo, sottolineano, è necessaria una redistribuzione della ricchezza anche attraverso politiche salariali e fiscali mirate ad alleggerire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e una esigibilità della contrattazione in fabbrica, ribadendo la necessità di norme contro delocalizzazioni e chiusura e investimenti in sostenibilità delle produzioni, sicurezza sul lavoro e previdenza.