Medici, il sindacato: «Siamo in emergenza e mancano risorse»

Lunedì 14 Ottobre 2019
LA POLEMICA
TREVISO Sono pochi, pagati meno di molti loro colleghi stranieri, si mettono in tasca solo il 20% delle tariffe per le visite private fatte in ospedale e si sono pure visti tagliare i rimborsi chilometrici. Nonostante tutto, fanno anche oltre 200 ore di straordinari all'anno per mandare avanti gli ospedali. È il quadro sulle condizioni dei medici che lavorano nelle strutture pubbliche fatto dall'Anaao-Assomed di Treviso, il sindacato dei camici bianchi, dopo i dati diffusi da Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, e Michelangelo Salemi, direttore degli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto. Questi dicono che più di qualche dottore ha iniziato a stancarsi. L'Usl perde in media due specialisti a settimana. Oltre cento all'anno. Vanno in pensione appena possono, ben prima dei 65 anni, senza più chiedere di restare in servizio. E solo dallo scorso ottobre 10 si sono trasferiti in centri privati. Mentre le nuove assunzioni non bastano a coprire tutti i buchi.
LE ACCUSE
«Da dieci anni i medici non sono più ritenuti degni di essere ascoltati: sono stati privati della possibilità di contribuire all'assetto organizzativo degli ospedali attacca Pasquale Santoriello, ortopedico dell'ospedale di Montebelluna, segretario provinciale dell'Anaao e rappresentante dei medici ospedalieri adesso chi può si licenzia senza nemmeno aver maturato il diritto alla pensione, demoralizzato e deluso da tanta indifferenza». La carenza di specialisti negli ospedali è diventata una vera emergenza: «All'estero un medico ospedaliero guadagna il doppio che in Italia incalza Santoriello e ce n'è uno di guardia ogni cento ammalati, non ogni 240 ammalati come a Treviso. Il salario del medico in Veneto, inoltre, è ampiamente al di sotto della media nazionale».
RIMBORSI
Anche per quanto riguarda le visite private intramoenia ci sono diversi nodi: «Oggi se un paziente paga 100 euro per una visita privata, al medico ne restano solo 20, al netto di trattenute aziendali, regionali, nazionali e tasse sottolinea il segretario del sindacato abbiamo chiesto innumerevoli volte ai direttori generali che si sono succeduti di non introdurre ulteriori balzelli sulla libera professione intramoenia, già appesantita da trattenute che ne svuotano i contenuti economici per il professionista». Sono ridotti pure i rimborsi chilometrici: «Se per un'auto di piccola cilindrata viene previsto dalle tabelle nazionali un rimborso di 32 centesimi al chilometro rivela Santoriello ai medici autorizzati all'utilizzo dell'auto propria vengono rimborsati solo 16 centesimi al chilometro. La metà di quanto erogato alle altre categorie». «A livello generale, abbiamo chiesto più volte che non si accantonassero centinaia di migliaia di euro come residui del fondo di risultato. Ma invano conclude le risorse per i medici ci sarebbero. Dovrebbero però essere rese disponibili per pagare gli straordinari, per rimborsare le prestazioni aggiuntive e per favorire la carriera».
Mauro Favaro
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