«Matteo non c'è più» un paese in lacrime

Lunedì 16 Dicembre 2019
LA TRAGEDIA
SALGAREDA Un fulmine a ciel sereno, un dramma così atroce che in paese ha lasciato tutti di sasso. La tragedia è accaduta poco distante dalla sua Campobernardo, la frazione di Salgareda dove viveva con i genitori. Lo scorso 15 agosto aveva compiuto 20 anni, una delle stagioni più belle della vita, di certo tra le più dense per speranze e progetti. Tutto finito in quel tragico incidente che ha spazzato via anche le vite della sandonatese Giulia Bincoletto e della veneziana Chiara Brescaccin, originaria di Motta di Livenza ma residente a Eraclea.
IL RICORDO
Matteo Gava era volto molto conosciuto in paese, così come la sua famiglia. A Campobernardo era il primo a dare una mano quando c'era da organizzare qualcosa, come nel locale comitato. Era una persona generosa, sempre pronta a dare una mano. Lavorava come cameriere al Roadhouse nella vicina Noventa di Piave, a un tiro di schioppo da casa. Ed era contento della sua attività, come traspare in diversi post su Facebook. Il papà Roberto era compagno di classe alle scuole medie del sindaco di Salgareda, Andrea Favaretto, che si è detto molto colpito di quanto accaduto. Tanto che le manifestazioni natalizie previste per ieri in paese sono state annullate in segno di lutto. «Matteo era un ragazzo tranquillo e sempre pronto a dare una mano - spiega Favaretto - Lo vedevo spesso in paese, magari in qualche locale. Mi salutava sempre, era un ragazzo molto educato, senza grilli per la testa. Anzi era sempre presente a Campobernardo quando bisognava rimboccarsi le maniche. Si tratta di una grande tragedia per la nostra comunità. Sono stato compagno di classe del papà ai tempi delle scuole medie. Siamo vicini al dolore di quella famiglia». Ha visitato i familiari? «Non oggi, vista la particolare situazione. Credo andrò nelle prossime ore per portare il cordoglio anche di tutti i residenti del nostro Comune, che è rimasto particolarmente colpito da questa gravissima tragedia. Era un ragazzo giovane ma con la testa sulle spalle e con la voglia di darsi da fare per gli altri. Davvero in questo momento non trovo le parole per esprimere il dolore che si vive in paese».
I MESSAGGI
La notizia del tragico incidente ieri ha fatto il giro d'Italia, e tutti nell'opitergino-mottense hanno parlato di quanto accaduto a Noventa di Piave. E immancabilmente sui social sono in tanti a ricordare Matteo. «Abbiamo condiviso in questi anni vittorie, sconfitte, risale e scherzi - scrive un ragazzo - Non ti dimenticherò mai amico mio. Adesso vola a giocare con i Pro Player addio». Un papà spiega: «Chi è genitore, sa che razza di dolore stanno provando le famiglie delle povere vittime. Urge una doverosa presa di coscienza». Un altro amico sottolinea: «Rimango con la morte nel cuore. Ho visto Matteo ieri verso mezzogiorno, gli avevo portato il calendario dell'Avis perché in settimana voleva fare la prima donazione di sangue».
LA POLEMICA
Una ragazza, che era passata poco prima lungo quel tratto di strada, ne segnala la pericolosità a causa della bassa temperatura: «Purtroppo la strada stanotte sembrava una pista di pattinaggio». Ma sono anche tanti i commenti che segnalano il rischio di mettersi in auto di notte: «Bisogna fare qualcosa per questi giovani. Non guidate, se siete stanchi o avete bevuto qualcosa in più dormite in qualche albergo e poi tornate la mattina con calma». E un altro: «Bisogna andare piano, guidare con prudenza. Magari succede lo stesso, però». Un altro non ci sta: «Molta gente scrive cose che sono una pugnalata al cuore per le famiglie appena colpite dalla tragedia. E per tutti quelli che ci convivono da anni, come me».
Gianandrea Rorato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci