Massacro Pelliciardi, il nipote: «Una data impressa sulla nostra pelle»

Sabato 22 Agosto 2020
Massacro Pelliciardi, il nipote: «Una data impressa sulla nostra pelle»
GORGO AL MONTICANO
Guido Pelliciardi e la moglie Lucia Comin sono stati ricordati ieri con una messa di suffragio nella chiesa gorghense. Alla presenza del figlio Daniele con la moglie Cristina e i loro figli. È il nipote Alessio che con un messaggio su Facebook ha ricordato i nonni. «È sempre un momento particolare per me questo periodo dell'anno. Sono le settimane più calde, quelle dove le serate si passano in compagnia spensierati. Ed è nel mezzo di questi giorni che da ormai 13 anni arriva il 21 agosto, una data che si è impressa indelebile sulle nostre pelli, la data che ha cambiato le nostre vite e ci ha fatto conoscere il significato di perdere delle persone care. Perché quando un famigliare ci lascia, se ne va da noi una parte di vita, breve o lunga che sia, che ha significato qualcosa. Nonostante tutto abbiamo conosciuto anche il significato della ripresa, come afferrare la vita tra le mani e prendere atto che la vita continua a trascorrere ed è giusto cercare ogni giorno di lasciare un segno in questo mondo, senza abbattersi e senza pensare troppo al passato. Bisogna ricordarsi che dopo ogni notte più buia, ci sarà sempre un giorno più luminoso. A tutti gli angeli che ci guardano da lassù».
A questo commosso ricordo si aggiunge quello del presidente della Regione Luca Zaia. «Sono passati 13 anni da quel 21 agosto 2007, quando nella notte i coniugi Guido Pelliciardi e Lucia Comin furono massacrati nella dépéndance della villa di Gorgo al Monticano di cui erano custodi - scrive su Facebook - Un delitto tremendo, abominevole, ancora nella memoria di quella comunità e di tutto il Veneto. Un abbraccio al figlio Daniele e alla sua famiglia, che hanno combattuto a lungo per avere giustizia per una tragedia che ci ha segnati nel profondo». Marito e moglie vennero uccisi nella notte tra il 20 ed il 21 agosto,nel corso di una rapina sfociata in tragedia. La coppia da appena cinque mesi era custode della villa di Elvira Bet Durante, vedova dell'industriale proprietario dell'azienda Inipress di Motta di Livenza. Nell'azienda lavorava il giovane Alin Bogdaneanu, considerato il basista della banda. A seguito di un serrato e minuzioso lavoro investigativo vennero arrestati Artur Lleshi (ritenuto l'esecutore materiale, morto suicida in carcere), Alin Bogdaneanu e Naim Stafa (l'ideatore del colpo). Questi ultimi stanno scontando la pena in carcere. Ci fu pure l'ipotesi di un quarto uomo che però non venne mai identificato. (An.Fr.)
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