Massacro di Rolle: i Ris a casa dei Papa

Sabato 17 Marzo 2018
Massacro di Rolle: i Ris a casa dei Papa
REFRONTOLO
Tracce di sangue, di gasolio, oppure di terriccio sui pavimenti o sotto le scarpe in grado di confermare, oltre agli indizi già raccolti, la presenza di Sergio Papa nel giardino di via Marzolle a Rolle di Cison di Valmarino, dove sono stati trucidati il primo marzo i coniugi Nicolasi. Ieri mattina, su richiesta della Procura, i carabinieri del Reparto Investigativo Scientifico di Parma si sono presentati in via Matteotti, a Refrontolo, nell'abitazione di Fulvio Papa e della moglie Maria Teresa, i genitori del 36enne arrestato sabato dai carabinieri e considerato l'unico responsabile del duplice delitto. La famiglia Papa non era stata informata del loro arrivo per il rischio di un'eventuale compromissione delle prove. La scientifica ha lavorato per tutto il giorno, tenendo a distanza curiosi e giornalisti. L'obiettivo degli investigatori è uno solo: trovare delle tracce inequivocabili che colleghino l'indagato al barbaro assassinio di Loris Nicolasi e della moglie Annamaria Niola.
LE TRACCE
Gli investigatori sono convinti che Sergio Papa, dopo il delitto, sia tornato a casa dei genitori. Non avrebbe avuto altro luogo dove cambiarsi d'abito e ripulirsi. Per questo la Procura, dopo il sopralluogo nella villetta di via Marzolle a Rolle di Cison di Valmarino, dove sono state repertate tracce biologiche e impronte digitali, ha inviato i carabinieri del Ris nell'appartamento di via Matteotti a Refrontolo. Gli inquirenti sperano di poter trovare tracce di sangue dei coniugi Nicolasi, magari negli stessi vestiti indossati dal 36enne. Non fossero stati distrutti (o bruciati, come la Panda ritrovata a Farra, di cui si sospetta si sia servito l'indagato) anche se ripuliti potrebbero aver trattenuto delle tracce. Poi c'è il gasolio. L'assassino ha svuotato una tanica di combustibile sul corpo di Loris Nicolasi dopo averlo ferito a morte con almeno una decina di fendenti usando un'arma, forse una roncola, mai ritrovata. Voleva bruciarlo per disfarsi delle prove del reato, sospettano i carabinieri, ma non ci riuscì. Se fossero trovate delle gocce di gasolio negli stessi indumenti, o sotto le scarpe dell'indagato, potrebbero risultare determinanti per collocare Papa sul luogo del delitto, così come eventuali tracce di terriccio proveniente dal giardino dei Nicolasi, dove sono stati ritrovati i corpi di Loris e Annamaria.
GLI INDIZI
Sergio Papa è stato fermato sabato 10 marzo dai carabinieri in stazione a Mestre mentre scendeva da un treno in arrivo da Padova. Dopo esser tornato a Refrontolo il 4 marzo per votare non si era più fatto vedere. C'era il pericolo di fuga. Due gli indizi fondamentali accolti dal gip che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere: le testimonianze dei residenti di Rolle che lo hanno collocato sul luogo del delitto, e le dichiarazioni considerate poco coerenti dei genitori, soprattutto se confrontate con i contenuti delle successive intercettazioni ambientali, nelle quali trasparirebbe una certa loro consapevolezza su cosa aveva fatto il figlio. Papa, sin dalla convalida, si è dichiarato innocente. Assistito dall'avvocato Piergiorgio Oss, ha fornito una spiegazione sul motivo della sua presenza in via Marzolle il giorno prima del delitto e su dove abbia passato la notte successiva. Ma il gip ha ritenuto il suo alibi troppo fragile. Nei prossimi giorni la Procura potrebbe chiedere di sottoporlo a un altro interrogatorio.
Alberto Beltrame
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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