Mary scomparsa: «Ci arrendiamo»

Giovedì 22 Settembre 2016
Marianna Cendron sparita nel nulla a fine febbraio 2013: senza esito anche le ricerche della ragazza nelle campagne tra Castelfranco e Paese. Il pm Massimo De Bortoli, ad aprile, aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ma i legali della famiglia si erano opposti. A quel punto, come ultimo scrupolo, la Procura ordinato ulteriori accertamenti. Dopo aver visionato telecamere di videosorveglianza, controllato cave e centinaia di segnalazioni, aveva deciso di passare al setaccio le campagne che costeggiano la strada che da Salvarosa di Castelfranco, dove Marianna era stata vista per l'ultima volta, fino a Paese, luogo di residenza della ragazza. Un'operazione che ha impegnato carabinieri di Montebelluna, Protezione civile, unità cinofile, vigili del fuoco, Polizia giudiziaria e Prefettura. I controlli sono terminati qualche giorno fa e non hanno prodotto risultati. «Abbiamo tentato anche l'impossibile -ha detto il pm De Bortoli- ma senza risultati. Marianna è stata cercata in mezza Italia e anche all'estero. Per noi è un allontanamento volontario». Per questo, tra qualche giorno, si tornerà davanti al giudice dell'udienza preliminare, per discutere della richiesta di archiviazione. Il 27 febbraio 2013, terminato il turno di lavoro al ristorante del Golf club di Salvarosa Marianna, all'epoca 18enne, si diresse verso casa in bicicletta. Da allora, nonostante appelli e ricerche, nessuno l'ha più vista. Per questo le ultime ricerche si sono concentrate su quella zona per verificare se Marianna fosse stata assassinata e sepolta in quei luoghi. Un'ipotesi che la stessa Procura riteneva poco credibile, ma che andava comunque percorsa.
Senza pace i genitori adottivi Emilia e Pierfrancesco Cendron e il fratello Giorgio (a sua volta adottato). Il calvario dei genitori, assistiti dagli avvocati Stefano Tigani e Piero Coluccio, dura da 3 anni. E fino a oggi ogni loro domanda è rimasta senza risposta. Gli investigatori, oltre a setacciare le campagne, hanno risentito i testimoni e ristudiato i tabulati del telefono di Mary e dei suoi amici. Niente di utile. Ma nelle parole dei testimoni, secondo la famiglia Cendron, ci sarebbero contraddizioni non ancora chiarite. Potrebbe essere la carta che verrà giocata per opporsi all'archiviazione. Ma per il pm De Bortoli e i carabinieri tutte le piste sono state battute.
E, a meno di clamorosi colpi di scena, l'archiviazione sembra già scritta.

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