Marianna, stop all'inchiesta

Venerdì 19 Gennaio 2018
Marianna, stop all'inchiesta
PAESE
Era stato dato un supplemento di indagine, quattro mesi fissati lo scorso 7 settembre dal gip Bruno Casciarri dopo la seconda richiesta di archiviazione presentata dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli e a cui la famiglia si era opposta. Ma questi 120 giorni di attività investigativa non hanno portato a nulla.
NESSUNA NOVITA'
Non c'è nessuna novità sulla scomparsa di Marianna Cendron, la 18enne svanita nel nulla la sera del 27 aprile del 2013. E così il pubblico ministero, per la terza volta, ha firmato la richiesta per archiviare il fascicolo. In queste 16 settimane gli inquirenti hanno ripreso in mano le carte, verificato ogni passaggio, battuto ogni pista per scovare quel particolare che fino ad oggi poteva essere sfuggito. E hanno risentito il fidanzato Michele e Renzo Curtolo, il 45enne vicino di casa con cui la ragazza avrebbe convissuto per qualche mese, probabilmente legandosi a lui affettivamente. I legali della famiglia, gli avvocati Stefano Tigani e Piero Coluccio, volevano proprio che si tornasse a interrogare il vicino e il fidanzatino. «Le contraddizione nelle loro dichiarazioni sono tante - avevano detto - e poi resta il mistero del secondo telefono trovato e collegato a Marianna». Era un dettaglio di cui aveva parlato soltanto Renzo Curtolo, che il giorno prima della scomparsa, a quel numero, sarebbe stato contattato da un misterioso deejay di Paese. E quel telefono, avevano insistito gli avvocati della famiglia Cendron, era assieme a quello di Marianna il giorno della scomparsa.
SPARITA NEL NULLA
Per la Procura lo scenario più probabile è quello dell'allontanamento volontario di una ragazza con una esistenza complicata, caratterizzato da rapporti molto tesi e conflittuali con il padre e la madre. Una giovane che era stata adottata dopo una infanzia traumatica in orfanatrofio, esperienza che l'aveva segnata nel profondo e che aveva raccontato proprio a quella mamma e a quel papà che non hanno mai voluto accettare l'idea che la figlia se ne sia andata di sua spontanea volontà. Dubbi, quelli della famiglia, che si baserebbero su circostanze particolari. Marianna la sera in cui è scomparsa aveva salutato i colleghi di lavoro dando appuntamento al giorno dopo. Inoltre a casa di Curtolo ha lasciato tutti i documenti, compresa la carta d'identità e quella sanitaria. E non aveva neppure ritirato lo stipendio di 600 euro, denaro che se davvero ha deciso di fuggire via di tutto non voleva o di cui non aveva bisogno. In fuga senza soldi? Arrivata la maggiore età Mary voleva che iniziasse una nuova fase della sua vita: lavorare e andare a vivere per conto proprio. Forse, però, quello che voleva davvero era ricominciare lontano da tutto e da tutti.
Denis Barea
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