Manildo: «Una legge per i traditi dalle banche»

Giovedì 26 Aprile 2018
Manildo: «Una legge per i traditi dalle banche»
LA PROPOSTA
TREVISO Il 25 aprile, per il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, conserva un duplice insegnamento. Che «quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere» (citazione mutuata via Facebook, come lui stesso ammette, da Bertolt Brecth). E, secondo, «il ricordo di un progresso fondato sulla fiducia che il domani possa essere migliore dell'oggi».
Non è un caso allora che, intervenendo alla cerimonia ufficiale per celebrare la festa della Liberazione, ieri mattina a Palazzo dei Trecento, il primo cittadino si soffermi su quello che considera uno dei maggiori rischi di ingiustizia per la collettività trevigiana: il crac di Veneto Banca e il patrimonio incenerito nel crollo delle azioni. E sull'intervento necessario per ridare un po' di quella fiducia alla comunità: una legge di iniziativa popolare per prevedere un ristoro per chi ha perso i risparmi dei una vita. Per la quale lancia un appello ai parlamentari veneti, al presidente della Regione Luca Zaia e ai colleghi sindaci del territorio. Temi non estranei alla ricorrenza, perché Manildo ricorda come proprio dalla Resistenza e dalla fine del fascismo sia nata la Costituzione, compreso l'articolo 47 sulla tutela del risparmio.
L'APPELLO
E la crisi delle ex popolari veneti, con il corollario dei miliardi bruciati, rappresenta «un cataclisma sociale», che per giunta finirebbe per essere aggravato, quantomeno nella percezione della gente comune, dalla probabile estinzione per prescrizione incombente su molti dei reati contestati agli ex vertici. Per questo, insiste, è necessario ridare «una prospettiva con soluzioni che mirino alla pacificazione sociale«. «Il 25 aprile è anche il segno, il simbolo della ricostruzione di un Paese che ha saputo alzare la testa, ripartire e ricreare fiducia - ribadisce l'inquilino di Ca' Sugana davanti ai partigiani superstiti, i loro parenti e molti altri trevigiani - oggi il compito delle istituzioni è ancora lo stesso: quello di ricostruire, di ricreare nei cittadini la fiducia nello Stato. Per farlo è necessario che tutti coloro che rappresentano i cittadini scendano in campo con azioni concrete. Una su tutte: ricostruire il rapporto di fiducia con i risparmiatori traditi dalle banche. Uno scandalo di portata internazionale che ha minato seriamente il rapporto tra i cittadini e lo Stato».
RISARCIMEN TI
Cosa fare in concreto? Ecco la risposta di Manildo: prevedere «il riconoscimento per legge di una somma a ristoro di chi ha investito i risparmi di una vita, i guadagni derivanti da anni e anni di lavoro con tanta fatica e sudore, con conseguente possibilità dello Stato di agire nei confronti di chi ha causato tali fatti per azioni dirette o omissione di controllo. Una sorta di acquisto diretto dei crediti da parte dello Stato». Da qui, la chiamata collettiva: «Propongo al nostro territorio, ai sindaci, ai deputati e senatori e al presidente Zaia, di avviare un percorso per la creazione una legge di iniziativa popolare in grado di tutelare i creditori. È questo l'appello che lancio a tutte le persone che hanno deciso di non arrendersi e che insieme a noi vogliono far sentire la propria voce».
Mattia Zanardo
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