Manildo: «Alla politica servono persone, non tifosi»

Martedì 17 Settembre 2019
Manildo: «Alla politica servono persone, non tifosi»
LA POLEMICA
TREVISO «C'è bisogno di Noi come persone e di gente di qualcuno». Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso rimasto a dir poco colpito dagli strali lanciati da Mario Conte da Pontida contro la gestione della città sotto il Pd, accusato di aver riempito la città di profughi e clandestini, ha deciso per una replica soft. Manildo si è preso qualche ora di tempo, poi ha scelto di replicare, attraverso la sua pagina Facebook, cercando di andare oltre: «In realtà, c'è molto poco da dire, quasi nulla secondo me. C'è solo la necessità che ognuno guardi, veda, constati e si faccia un'idea: la propria. Senza essere tifosi. Ognuno, se reputa che la nostra Treviso, sia stata ingiustamente dipinta dal sistema Pontida come non è (e come non è mai stata) per soli fini utilitaristici, faccia ciò che ritiene utile. Da qui parte una riflessione che dovrebbe essere comune a tutte le parti politiche. È chiaro che c'è un modo di fare politica per cui il fine (utilità personale) giustifica il dire cose non vere, sapendolo. Ora sdoganare questo sistema di fare politica, rimanere acquiescenti o , all'opposto, rifuggirlo e combatterlo dipende da Noi».
L'AFFONDO
L'ex sindaco poi chiarisce il suo pensiero: «Io penso, e l'ho già scritto tempo fa, che ora la scelta sia tra chi strumentalizza le paure e le situazioni, addirittura creandone di verosimili, e chi invece cerca di capire le paure e la realtà cercando di costruire prospettive personali e di comunità . Di questo c'è bisogno, di questo secondo gruppo, al quale come cittadino attivo mi piacerebbe contribuire alla seria costruzione. Mi piacerebbe, sempre da cittadino attivo, contribuire alla costruzione di un'opinione pubblica consapevole». A difesa di Manildo è intervenuto anche il capogruppo Pd Stefano Pelloni: «Certe cose, Conte, le deve dire perché così impone il suo capo - ha attaccato - Conte prende gli ordini da Salvini e risponde solo alla sua tessera della Lega, non prova certo a fare il sindaco di tutti i trevigiani. Certe stupidaggini le deve urlare a Pontida, perché a Treviso i cittadini conosco che sindaco è stato Giovanni Manildo».
LA REPLICA
Intanto il giorno dopo il sindaco Conte precisa, ma non indietreggia e continua a tenere il mirino puntato sul Partito Democratico: «È incontestabile che con il Pd ci fossero più profughi che adesso, ci sono numeri e dati a dimostrarlo. A Treviso c'erano 1600 profughi e ce li ricordiamo tutti nelle piazze, nei parchi, all'Appiani. Se qualcuno si offende, non se la deve prendere con Conte ma con il governo che ha dato quelle direttive legate alla gestione dell'immigrazione. Io poi ho parlato delle politiche adottate dal Pd nazionale, che quello locale che ha dovuto subire. Non ce l'ho con Manildo: ogni volta che c'è da sottolineare quanto di buono fatto dalla precedente amministrazione, lo faccio. E penso agli investimenti per lo sport. Ma non sono d'accordo con la loro politica per l'immigrazione».
P. Cal.
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