Losappio: «Decisioni incomprensibili, un'occasione persa»

Mercoledì 22 Maggio 2019
LA POLEMICA
TREVISO Antonella Tocchetto (Pd), nel finale del consiglio comunale più silente degli ultimi anni, è sbottata: «Quello che state votando è un Piano Interventi fatto dagli uffici, non da voi». Ma nemmeno questo ha scosso una maggioranza granitica nelle proprie posizioni. Domenico Losappio (Gruppo Misto), ventiquattro ore dopo, aggiunge: «Diciamo che ce la siamo cantata e suonata visto che abbiamo parlato solo noi - ironizza - e mi dispiace molto perché è stata persa l'occasione discutere a portare dei correttivi o migliorare il migliorabile. Non si capisce la ragione di certe scelte: perché consentire di costruire una stazione di servizio in un'area agricola? Quale sarebbe il motivo? Ho presentato degli emendamenti a tutela delle Mura: tutti bocciati. La maggioranza ha tradito anche quanto detto in campagna elettorale, avrebbe dovuto giustificare certe decisioni». Simone Piasier, di Treviso Sotterranea, si dice rammaricato e dispiaciuto per le scelta fatte soprattutto in tema di tutela delle Mura: «Come associazione avevamo presentato delle osservazioni che andavano nella direzione di una maggiore tutela delle Mura, proponendo soluzioni adottate da altre città come Ferrara e Lucca, ma anche da Padova quando era sindaco Bitonci. Non sono state prese in considerazione, ma siamo sempre pronti ad aprire un dialogo e a essere propositivi».
LA MAGGIORANZA
Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega, non accetta però lezioni di sorta: «Molto probabilmente l'opposizione ha confuso la nostra compattezza e coesione con la scelta di non discutere. Ma noi, in realtà, abbiamo discusso e molto al nostro interno. Per mesi. E siamo arrivati in consiglio con le idee molto chiare. Ma non solo: ci sono state cinque commissioni dedicate al Piano Interventi dove si è discusso, maggioranza e opposizione, per qualche decina di ore. E, per precisare, quando è arrivato il momento di approvare la delibera ci sono stati tre nostri interventi: quello di Franco, di Zanini e il mio». Sulle questioni chiave come Prato della Fiera ed ex Camuzzi, Barbisan è molto diretto: «Chi non è d'accordo sulle scelte fatte su Prato della Fiera si rivolga alla ditta Manildo - sottolinea - questo PI nasce nella sua epoca, compresa la destinazione a parcheggio dell'area in discussione. E sull'ex Camuzzi abbiamo solo voluto avviare un percorso con la proprietà, i vincoli rimangono». Infine la critica che arriva dal Pd, dal capogruppo Stefano Pelloni, quella di aver dato il via libera all'edificazione in terreno agricolo: «È una possibilità concessa dal Piano Casa regionale e non stiamo certo parlando di colate di cemento. Vogliamo solo dare a chi vive in area rurale, e ha bisogno di fare lavori sulla propria abitazione, di poterlo fare. Si tratta di piccoli interventi: sarebbe stato ingiusto continuare a penalizzare parte della popolazione. Detto questo sottolineo una cosa: abbiamo ereditato un piano che avremmo potuto rifare, ma non sarebbe stato sensato spendere altre centinaia di migliaia di euro in professionisti».
P. Cal.
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