LO SCONTRO
TREVISO «Gli elenchi del personale sanitario che non ha rispettato

Venerdì 30 Luglio 2021
LO SCONTRO
TREVISO «Gli elenchi del personale sanitario che non ha rispettato l'obbligo vaccinale devono essere resi pubblici: i pazienti hanno il diritto di sapere se un medico si è vaccinato o meno contro il coronavirus». A parlare è Luigino Guarini, presidente dell'Ordine dei medici di Treviso. Pur con qualche distinguo, anche l'Ordine delle professioni infermieristiche di Treviso è sulla stessa linea: «Non penso sia possibile pubblicare i nomi spiega la presidente Samanta Grossi ma i cittadini devono avere la possibilità di andare a controllare l'albo per sapere se un professionista è stato sospeso». Proprio oggi l'Usl della Marca invierà le diffide ai primi 186 operatori della sanità del trevigiano che non si sono sottoposti all'iniezione anti-Covid senza un valido motivo (tra i quali 60 medici, 30 infermieri, 30 psicologi e oltre 20 farmacisti, più oss, fisioterapisti e altre professioni sanitarie). Se non si vaccineranno entro l'8 agosto, cioè entro la fine della settimana prossima, dal giorno seguente saranno ufficialmente sospesi, restando a casa da ospedali, case di riposo, cliniche private e così via, senza stipendio, almeno fino alla fine di quest'anno.
IL TEMA
Il tema è delicatissimo. E in tutto ciò domani pomeriggio potrebbe andare in scena una nuova manifestazione no-vax nelle piazze di Treviso. L'iniziativa non è autorizzata. Le bocche per ora restano cucite. Ma l'organizzazione è già partita attraverso le chat e i gruppi sui social network frequentati da chi si batte contro la vaccinazione e contro il Green pass. Fatto sta che il problema non riguarda solo le piazze, ma anche i reparti degli ospedali, sia pubblici che privati, gli ambulatori e le case di riposo. Nei giorni scorsi un cittadino ha segnalato all'Ordine un'infermiera con posizione contrarie alla vaccinazione vicina al comitato Riccardo Szumski. A breve verrà convocata in vista della possibile apertura di un procedimento disciplinare a suo carico. Con lei salgono a tre le infermiere finite sotto la lente dell'Ordine, sempre per lo stesso motivo. La prima era stata segnalata direttamente dall'Usl per la partecipazione a una manifestazione a Mestre. E nei prossimi giorni verrà sentita anche Carmen Amadio, 58 anni, a sua volta tra i referenti del comitato Riccardo Szumski, sospesa in via precauzionale dell'azienda sanitaria dopo la diffusione di un video dell'incontro del 29 giugno a Santa Lucia di Piave nel quale l'infermiera sostiene posizioni no-vax e attacca pesantemente la stessa Usl e tutto il sistema sanitario. Il grosso, però, deve ancora arrivare.
I NUMERI
La Marca è la terza provincia del Veneto per numero di operatori non vaccinati, dopo Padova e Verona. All'inizio della settimana scorsa ne mancavano complessivamente all'appello ancora 3.507. Tra questi, 383 medici, 840 infermieri, 76 oss, 48 ostetriche, 230 farmacisti, 62 biologi, 395 tecnici, 284 psicologi, 76 assistenti odontoiatrici e 45 veterinari. Nel conto totale, va specificato, ci sono anche le persone che non possono vaccinarsi per motivi di salute o che stanno aspettando dopo il contagio da coronavirus. Certo, non tutti sono in tali situazioni. La commissione ad hoc istituita dall'Usl sta vagliando ogni singolo caso. All'Ordine delle professioni infermieristiche, però, risulta che siamo almeno 848 gli infermieri che non si sono ancora vaccinati. «Attendiamo che la commissione faccia chiarezza inviandoci i nominativi conclude Grossi quel che è sicuro è che non si può pensare di mantenere in servizio chi non ha rispettato l'obbligo vaccinale perché si temono buchi negli organici. Ci siamo riorganizzati nel picco peggiore dell'ondata di coronavirus. Ci riorganizzeremo anche adesso per far fronte alle eventuali assenze».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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