LO SCONTRO
SPRESIANO Gli alberi del parco di villa Giustiniani a Spresiano non

Giovedì 14 Novembre 2019
LO SCONTRO
SPRESIANO Gli alberi del parco di villa Giustiniani a Spresiano non hanno retto alla forza del vento. E ora il sindaco Marco Della Pietra è pronto a diffidare i proprietari, il Sovrano militare Ordine di Malta, chiedendo sia la messa in sicurezza dell'area che il rimborso dei danni. Le raffiche di vento hanno fatto cadere enormi fusti come birilli. Alcuni tronchi sono finiti di traverso in via Manzoni, laterale della Pontabbana che nella notte è stata chiusa al traffico, trascinando a terra anche i cavi dell'energia elettrica. Mentre altri sono caduti a ridosso della sede della Croce Rossa, distruggendo parte della recinzione. «Abbiamo rischiato grosso. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per la popolazione. Ma adesso basta scandisce il primo cittadino lo Smom deve garantire la manutenzione del parco di villa Giustiniani. Comunicheremo in modo formale che serve una sistemazione profonda. Non è più rinviabile». Prima scatterà la diffida. Se non ci sarà risposta, il sindaco è pronto anche a firmare un'ordinanza per obbligare la proprietà a sistemare il parco in modo da garantire l'incolumità dei cittadini che percorrono le strade limitrofe. Come minimo. Dopo gli interventi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, ieri via Manzoni è stata riaperta al traffico. Fatto sta che le raffiche di vento hanno riportato al centro dell'attenzione un nodo annoso per Spresiano. Il parco di villa Giustiniani è infatti chiuso da anni proprio in seguito a dei danni causati da precedenti ondate di maltempo. Tra il 2017 e il 2018 il sindaco aveva intavolato una discussione con l'Ordine di Malta per arrivare a un accordo che consentisse la riapertura al pubblico. Della Pietra aveva incontrato direttamente János Conte Esterházy de Galántha, Ricevitore del Comun Tesoro, in pratica il ministro delle finanze dell'Ordine. Il Comune puntava ad avere in concessione il parco almeno per 50 anni. Su questo c'era anche un'intesa. Ma sul fronte economico lo Smom ha comunicato al municipio di non essere disposto a tirare fuori nemmeno un euro. Sostanzialmente si proponeva di prestare il parco al Comune per mezzo secolo solo se questo si fosse impegnato in prima persona a eseguire tutti i lavori di messa in sicurezza necessari. E qui si è fermato tutto. Perché il costo sarebbe ingente. E il municipio non ha intenzione di spendere più di 150mila euro, pari quindi a circa 3mila euro per ogni anno di concessione. Adesso il tempo della trattativa sembra finito. Apertura al pubblico o meno, il Comune farà tutti i passi necessari per obbligare lo Smom a mettere in sicurezza il parco. (mf)
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