LO SBANCAMENTO
PONTE DI PIAVE Via gli isolotti. E il Piave defluisce. L'alluvione

Lunedì 18 Novembre 2019
LO SBANCAMENTO
PONTE DI PIAVE Via gli isolotti. E il Piave defluisce. L'alluvione sfiorata nel 2018 è ancora negli occhi di tutti e tra i maggiori grattacapi era stata più volte riscontrata la presenza dei due isolotti lungo il fiume all'altezza del confine tra Ponte di Piave e Salgareda, nella zona raggiungibile da via argine Piave. Quegli isolotti, proprio al centro del letto del fiume, ostruivano il deflusso dell'acqua in modo significativo. E le difficoltà aumentavano in caso di innalzamento del livello. Un grosso dilemma noto da parecchio tempo non solo ai tecnici ma anche a chi qui ci vive e ci lavora. La celebre Casa delle fate di Goffredo Parise è a un tiro di schioppo. Vicino ci sono altre abitazioni in golena. Una grana che, di fatto, la drammatica situazione dello scorso anno aveva messo impietosamente a nudo.
CORSA AI RIPARI
Dopo quell'evento furono diversi gli interventi nella zona. Tra i più importanti c'è appunto lo sbancamento dei due isolotti. Per chi percorre la strada tra Ponte di Piave in direzione Noventa di Piave, lo può vedere dall'argine a destra, all'altezza del ristorante Marcandole. C'è ancora il cartello con le indicazioni del cantiere, vicino al capitello dedicato a Sant'Anna. Ieri verso mezzogiorno, accompagnati dalla Polizia locale, la sindaca Paola Roma e l'assessore alla Protezione Civile Stefano Picco hanno verificato di persona la situazione. «Come vedete -spiega Picco sotto la pioggia tenue ma continua- l'acqua defluisce velocemente. E non sale ancora in area golenale. Lo scorso anno proprio in questo punto c'erano stati moltissimi problemi. L'acqua non defluiva come avrebbe dovuto. La portata abnorme qui trovò un ostacolo quasi insormontabile. E la situazione si era complicata enormemente». Conferma la sindaca: «Lo sbancamento è stato una manna. Questo tipo di intervento alla fine risulterà determinante anche quando gli scenari saranno piùdelicati di oggi. Come si può vedere a occhio nudo, per chi passa da queste parti, lo sbancamento è la conseguenza dell'escavazione di due isolotti al centro del Piave che rallentavano il flusso dell'acqua».
OPERA DI PREVENZIONE
Nei lunghi mesi in cui il flusso è nella norma, degli isolotti non ci si faceva nemmeno caso. Ma le circostanze mutavano radicalmente quando il livello del fiume si alzava. Da qui lo sbancamento, ossia l'escavazione dei due isolotti e lo spostamento della terra sulla golena. Continua Roma: «Grazie all'interessamento della Regione Veneto, c'è stato un cospicuo finanziamento per quest'area. Qui infatti a due passi c'è una sorta di imbuto del fiume. Dopo questi lavori, il deflusso dell'acqua è decisamente migliorato. D'altra parte si doveva operare quanto prima perché vista la particolare conformazione del Piave, subito dopo questo sbancamento si arriva al cosiddetto imbuto. Qui l'acqua non troverà più l'ostacolo degli isolotti. Un risultato per noi fondamentale. Se si dovessero ripetere delle piene a livelli importanti, l'acqua qui non troverà più un ostacolo naturale e potrà scorrere più velocemente. Potrebbe essere la nostra salvezza».
Gianandrea Rorato
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