LE SUPERIORI
TREVISO Studenti delle classi quinte delle superiori tutti in aula

Giovedì 22 Aprile 2021
LE SUPERIORI
TREVISO Studenti delle classi quinte delle superiori tutti in aula da lunedì, in presenza, per preparare l'ormai imminente esame di maturità. Mentre per quelli degli altri anni si continuerà con l'alternanza tra le lezioni in classe e la didattica a distanza. La quota generale di studenti in presenza, però, verrà rivista passando complessivamente dall'attuale 50 al 60%, e negli istituti dove sarà possibile anche fino al 70%. Partirà da questa base l'incontro convocato per oggi pomeriggio in Prefettura, con la partecipazione del mondo della scuola e di Mom, la società dei bus e delle corriere, alla luce della retromarcia del governo che dopo aver abbandonato l'idea di riportare subito tutti in aula ha aperto alla possibilità di salire in modo progressivo partendo dalla soglia del 60% in presenza. «La bozza del decreto ci ha fatto un po' rasserenare spiega il prefetto Maria Rosaria Laganà la nuova impostazione dovrebbe essere strutturata con il 100% di presenze nelle classi quinte, chiamate a fare gli esami, e con una presenza in misura ridotta per quanto riguarda gli altri anni, in modo da arrivare a questo 60 per cento di partenza».
NO DOPPI TURNI
Si allontana così l'idea dei doppi turni per le entrate e le uscite dei ragazzi. Mom aveva detto chiaro e tondo che un ritorno immediato di tutti e 40mila gli studenti delle superiori trevigiane in presenza, con il limite di capienza dei bus sempre fermo al 50%, sarebbe stato di fatto insostenibile. Sarebbero serviti 450 mezzi in più. Per non parlare della necessità di reperire anche gli autisti. Con le nuove percentuali i numeri cambiano. La presenza al 50% nella Marca significa muovere ogni giorno 20mila ragazzi delle superiori. Con il 60% si salirà a quasi 25mila. Una quota ancora gestibile. A quanto pare le stesse scuole non chiederanno di andare oltre, se non in singoli casi specifici. «Ci si attesterà sul 60 per cento fanno sapere anche se non per difficoltà delle scuole». Tradotto: gli istituti potrebbero accogliere fin da subito un numero maggiore di studenti, ma sanno bene che in questa situazione di emergenza bisogna fare i conti anche e soprattutto con la sostenibilità dei servizi che ruotano attorno al mondo della scuola. A partire ovviamente dal trasporto pubblico. «Faccio il tifo perché si resti a una quota di presenze al 60%. Con questa non avremmo problemi a garantire il servizio, anche con il limite di capienza che dimezza i posti occupabili nei mezzi dice chiaramente Giacomo Colladon, presidente di Mom se si dovesse salire al 75%, ad esempio, avremmo già qualche difficoltà. Bisognerebbe fare due calcoli, ma si potrebbe anche vedere».
IL NODO
Certo, resterebbe il nodo degli autisti. «Il servizio scolastico è stato bloccato e poi è ripartito più volte nell'ultimo periodo spiega Colladon nel frattempo alcune persone hanno trovato altri impieghi». In primis alla guida di mezzi pesanti per le aziende. Dopo la scelta di non ripartire subito con il ritorno in presenza di tutti gli studenti delle superiori, anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha tirato un sospiro di sollievo. «Bene che siano stati ascoltati i territori. Ha vinto il buon senso sottolinea il primo cittadino pensare di tornare alla presenza al 100% nelle ultime settimane dell'anno scolastico, mantenendo la capienza dei bus al 50%, significava creare delle condizioni impossibili per le aziende del trasporto pubblico». (m.fav)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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