LE SCADENZE
TREVISO Giugno, tempo di Imu. Anche in piena emergenza Covid. Nelle

Venerdì 5 Giugno 2020
LE SCADENZE
TREVISO Giugno, tempo di Imu. Anche in piena emergenza Covid. Nelle case dei trevigiani stanno arrivando ormai da qualche giorno i bollettini precompilati con l'acconto di metà anno, in attesa del saldo di dicembre. Più di qualcuno è sobbalzato sulla sedia vedendosi recapitare la richiesta di pagare senza dilazioni, nonostante la crisi incombente, entro il prossimo 16 giugno.
Poi ha letto la nota che accompagna il conteggio dell'imposta: «Se a causa di eventi conseguenti al Covid-19 si trova in difficoltà a rispettare la scadenza sopra indicata o per qualsiasi altra esigenze, può contattare il servizio Tributario e Tariffario», e a seguire numeri di telefono e indirizzi a cui rivolgersi. E non sono mancate le telefonate e le mail negli uffici di Ca' Sugana. Più di qualcuno ha voluto toccare con mano se questa disponibilità fosse reale o solo di facciata. La risposta è stata positiva: gli uffici hanno avuto la disposizione di esaminare caso per caso e, di fronte a un'evidente impossibilità a pagare per motivi economici legati alle conseguenze della pandemia e della quarantena, acconsentire a una dilazione nei pagamenti.
«IN CASSA INTEGRAZIONE»
Per chi non riesce a saldare l'anticipo dell'Imu entro la metà di giugno, Ca' Sugana dà la possibilità di pagare tutto entro il 15 dicembre prossimo. È quanto accaduto a un trevigiano, separato e in cassa integrazione da quando la sua azienda ha rallentato la produzione per colpa del virus, che si è visto arrivare la richiesta di saldare l'acconto sull'Imu entro il 16. Senza troppa convinzione ha chiamato in Comune, mandato una mail spiegando la sua situazione. Non senza sorpresa ha poi letto la risposta arrivata nel giro di poche ore con la concessione a pagare senza sanzioni o supplementi entro la metà di dicembre. E questo per la prima casa. Un altro caso invece riguarda un professionista infuriato per dover pagare interamente l'Imu sulla seconda casa, che si trova in territorio comunale, pur non avendo avuto la possibilità di utilizzarla per via dell'ordinanza che vietava i movimenti non autorizzati. Anche lui si è rivolto agli uffici comunali, che però in questo caso sono stati inflessibili: la scadenza, per lui, rimane.
LE SCELTE
Due casi emblematici. «Le scadenze dell'Imu non le decidiamo noi ma lo Stato - precisa il sindaco Mario Conte - e non sapendo se ci sarebbe stata o meno la possibilità di qualche deroga, abbiamo deciso di spedire i moduli pre-compilati in modo che arrivassero per tempo ai cittadini. Però abbiamo voluto inserire l'indicazione di farsi avanti in caso di necessità. I problemi provocati dal Covid sono evidenti e abbiamo cercato un modo per andare incontro alle esigenze di tutti. Per questo nel modulo si trova l'invito a contattare gli uffici comunali in caso di necessità. Se si può, l'indicazione è quella di esaminare caso per caso e trovare una soluzione: dall'aiuto diretto, alla possibilità di rinviare il pagamento».
A dirigere questa delicata fase è l'assessore al Bilancio Christian Schiavon: «Se ci sono difficoltà, siamo pronti ad andare incontro ai cittadini. Esaminiamo tutti i casi, sia riguardanti la prima che la seconda casa. Non dimentichiamo però che l'Imu non è un'imposta comunale ma decisa dallo Stato. Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate di cittadini che ci chiedevano come pagare e quando avremmo mandato i moduli pre-compilati. Capisco però che, visto il periodo, per qualcuno ci possano essere delle difficoltà economiche. Gli uffici esamineranno caso per caso e, dove possibile, ci saranno aiuti e dilazioni dei pagamenti».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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