LE REAZIONI
TREVISO Torna la speranza, di fronte alla proposta di Ascom Treviso,

Domenica 26 Gennaio 2020
LE REAZIONI TREVISO Torna la speranza, di fronte alla proposta di Ascom Treviso,
LE REAZIONI
TREVISO Torna la speranza, di fronte alla proposta di Ascom Treviso, tra i tanti casoini sparsi nel territorio che a fronte di mille difficoltà, eroicamente, hanno deciso di andare avanti con la loro attività, sperando che le istituzioni si accorgano dell'estrema importanza che questi veri e propri capisaldi rivestono per il territorio. I casoini non sono solo il punto di riferimento per le persone anziane o impossibilitate a muoversi da località a volte sperdute, spesso lontane dai centri cittadini, ma come insegna la loro storia, da sempre hanno svolto un ruolo fondamentale nella vita sociale di piccoli centri e borgate. A fronte di una burocrazia soffocante, una tassazione ritenuta troppo pesante, e costi di gestione che non possono essere competitivi con la grande distribuzione, molti hanno dovuto chiudere e altri stanno considerando la possibilità di farlo. Il problema era stato sollevato anche a Codognè, dove l'ex sindaco Roberto Bet si era fatto promotore di un'iniziativa che portasse alla luce il problema che stavano vivendo, e che vivono ancor oggi queste piccole realtà così importanti.
LE DIFFICOLTA'
La proposta dell'Ascom di imitare l'iniziativa della Regione Trentino di aiutarli con un contributo di diecimila euro, non può che trovare il pieno consenso da parte dei gestori. A Campea, Alessandro Bernardi è il titolare di uno storico alimentari, aperto circa novant'anni fa dai nonni. La gestione è proseguita con il papà e adesso tocca a lui portare avanti questa tradizione di famiglia tra mille difficoltà: «Sarebbe una boccata di ossigeno - commenta Alessandro -. La vedrei come una manna dal cielo. Alle spese di gestione si è aggiunto l'obbligo di un nuovo registratore di cassa per il quale ho dovuto sborsare 700 euro. A questo si aggiunge una connessione internet ballerina. Sono riuscito a sfruttare quella di casa ma se avessi dovuto attivarne una nuova per trasmettere i dati avrei dovuto spendere minimo altri 20 euro al mese. Certo che un aiuto così sarebbe il benvenuto. Svolgiamo una attività sociale vera e propria con i nostri piccoli negozi di quartiere. Gente che non ha tempo di aspettare la fila nei grandi negozi perché ha fretta di andare al lavoro, anziani e malati, gente che non può usare l'auto». «Noi ci siamo attrezzati a portare la spesa a casa a chi non può muoversi e riusciamo a far loro credito, se sono persone conosciute - continua Bernardi -. Sarebbe un peccato dover chiudere a causa della burocrazia e delle tasse troppo elevate. Faccio fatica ad arrivare a fine mese. Mi diano il reddito di cittadinanza solo per tenere aperto. Non voglio mollare ma da soli non ce la facciamo più».
PRESIDIO DEL TERRITORIO
Dello stesso avviso anche Giulia del casoin in centro a Combai. «Certo che sarebbe un grande aiuto, specialmente per i mesi invernali quando il lavoro diminuisce. Non abbiamo ancora adottato il sistema nuovo con le nuove casse. Ci hanno dato ancora sei mesi di tempo e aspettiamo fino all'ultimo. Spesso quassù la connessione internet non arriva bene e per noi è un problema» Il casoin di Combai e sorto sulle ceneri della cooperativa di produttori di latte, e oggi si è trasformato in una cooperativa di cento soci circa. «Arrivano molti stranieri durante l'estate, per lo più austriaci e tedeschi, ma anche olandesi e americani - continua Giulia, storica cassiera dal 1987 -. Ci chiedono prodotti locali ma anche dove dormire e mangiare. Funzioniamo da veicolo sociale e anche da punto di informazione. Un aiuto sarebbe veramente il benvenuto».
Pio Dal Cin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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