LE REAZIONI
TREVISO «La nostra azione è incisiva e a qualcuno non va

Martedì 25 Giugno 2019
LE REAZIONI
TREVISO «La nostra azione è incisiva e a qualcuno non va bene? Questi atti intimidatori non mi fanno paura, andremo avanti come e più di prima». L'atrio di Ca' Sugana brulica di tute bianche e maschere ad ossigeno quando il sindaco Mario Conte scende dal suo ufficio. È preoccupato più per il personale dell'Ufficio Protocollo che per sé stesso, anche se sa bene che la busta di polvere bianca e il messaggio minatorio erano indirizzati a lui. «Si tratta di un gesto inquietante, ma che non ci fermerà. È una minaccia di carattere politico rivolta alla Lega, noi andiamo avanti per la nostra strada». «Mi dispiace più che altro per i dipendenti e i due poveri stagisti - continua il sindaco - che sono stati costretti ad andare in ospedale dopo aver attivato correttamente le procedure di emergenza. Gesti come questi rallentano la macchina amministrativa con costi ingenti. Questo mi dispiace, non le minacce». La tensione però rischia di alzarsi in questa torrida estate, e c'è la possibilità che Conte, in prima persona, possa essere interessato a qualche misura di tutela aggiuntiva, come successo in passato anche per lo Sceriffo Gentilini. «Onestamente spero non sia così, non voglio scorte - puntualizza Conte -. La busta era rivolta a me, questo è chiaro, ma ho un rapporto splendido con i cittadini che mi dimostrano ogni giorno grande affetto, e non sento di avere bisogno di maggiori controlli sulla mia persona».
IL PARTITO UNITO
Fra i primi ad esprimere solidarietà nei confronti di Conte ieri mattina il Presidente del Veneto Luca Zaia, che parla esplicitamente di un atto criminale: «Attentati a sedi di partito, minacce di morte reiterate sui muri, adesso anche la polvere bianca che richiama minacciosamente l'antrace. Tira una brutta aria per la libertà e la democrazia. È un atto di criminalità, e come tale va trattato senza che si ceda alla tentazione di derubricarlo a bravata o scherzo di cattivo gusto. Un atto grave anche perché va a colpire un Sindaco, democraticamente e liberamente eletto dai cittadini, e quindi tutta la comunità di Treviso». «Questi sono atti ignobili, vigliacchi, criminali, che vanno condannati senza se e senza ma - incalza il senatore della Lega Massimo Candura -: confido che i responsabili di questo gesto vergognoso siano presto individuati dalle autorità». «Speravamo che questo filo di tensione fosse stato spezzato con l'arresto dell'anarchico spagnolo - aggiunte Mauro Michielon, commissario della Lega per la circoscrizione di Treviso -. Sembra esserci una sottile strategia che ha preso di mira la provincia di Treviso, e questo ci preoccupa molto». «Per anni ho ricevuto minacce di morte, e avevo sempre un poliziotto al mio fianco - commenta lo Sceriffo Giancarlo Gentilini -. A Mario dico di stare attento, e di guardarsi sempre le spalle».
I SINDACI
Parole di sostegno al sindaco Conte sono arrivate anche dal presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello e dal direttore Carlo Rapicavoli: «Si tratta di un episodio vergognoso e vile che nulla ha a che fare con i valori della nostra comunità. Questi gesti lasciano senza parole per la violenza e l'entità delle minacce e rischiano di inquinare il clima di confronto e di dialogo, da sempre, presente nei nostri territori e che noi sindaci rappresentiamo». «Forza Mario, siamo tutti con te - ha twittato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani -. Niente potrà fermarti nel portare avanti le tue battaglie», al cui messaggio si è aggiunto anche Antonio De Caro, presidente dell'Anci nazionale e sindaco di Bari: «Prenderci come bersaglio, mettere in allarme un intero palazzo municipale con messaggi minatori e polverine nelle buste non fermerà i sindaci. Oggi è successo a Treviso, all'amico Mario Conte. Non spaventerete i sindaci. Coraggio Mario, vai avanti tranquillo: siamo tutti con te».
A.Belt
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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