LE REAZIONI
PAESE Il comune di Paese non dovrà essere isolato. Non ancora,

Mercoledì 26 Febbraio 2020
LE REAZIONI PAESE Il comune di Paese non dovrà essere isolato. Non ancora,
LE REAZIONI
PAESE Il comune di Paese non dovrà essere isolato. Non ancora, almeno. La morte della 76enne risultata positiva al nuovo coronavirus non implica automaticamente la necessità di blindare la cittadina alle porte di Treviso. «Ho subito chiesto all'Usl della Marca se erano necessarie delle azioni immediate fa il punto il sindaco Katia Uberti sono stata rassicurata sul fatto che Paese non è una zona rossa da isolare». Tecnicamente al momento c'è solo un caso. E per poter parlare di cluster devono esserci più contagi. Ieri la task force dell'azienda sanitaria si è riunita d'urgenza per ricostruire i contatti avuti dalla 76enne sia nei reparti dell'ospedale che tra gli abitanti di Paese. A quanto pare, a casa la donna non vedeva altri che la badante originaria della Moldavia e i due vicini. Le tre persone sono già state contattate dall'Usl, sottoposte a tampone faringeo per verificare la presenza del coronavirus e messe in isolamento domiciliare per almeno 14 giorni. Questa mattina si conosceranno i risultati.
I RESIDENTI
I cittadini di Paese, e non solo, non nascondono le loro preoccupazioni: «La signora sarà anche sempre rimasta a casa. Ma la badante, ad esempio, può essere andata in giro e aver avuto contatti con altre persone a Paese o in altri luoghi. Capiamo che non si devono creare allarmismi, ma sarebbe il caso di sapere che movimenti ci sono stati». L'azienda sanitaria ha già detto di essere pronta, in caso di necessità, a creare dei cordoni sanitari nel territorio, in modo da isolare le zone colpite dal nuovo coronavirus. Ma a Paese non ci sono ancora le condizioni per arrivare a tanto. «La signora non usciva di casa e aveva avuto contatti solo con la badante e due vicini, che sono stati subito sottoposti a controlli e a isolamento fa il punto Uberti ho subito sentito il governatore Luca Zaia. Mi affido alla task force specifica messa in campo dall'Usl: al momento non è stato necessario adottare alcun provvedimento di isolamento di nessuna area né, tanto meno, di tutto il Comune. Andiamo avanti mantenendo la calma e senza farci prendere dal panico. Voglio rassicurare tutti i cittadini di Paese e invitarli nuovamente a seguire le indicazioni sui comportamenti da tenere per ridurre i rischi di trasmissione del virus».
L'APPELLO
Inevitabilmente, però, la paura si sente. Dopo il decesso della signora, ieri il Comune di Treviso ha attivato il Coc: il centro operativo comunale della Protezione civile per la gestione dell'emergenza coronavirus. E lo stesso ha fatto Conegliano. «Le persone vicine alla signora sono state individuate e isolate per effettuare tutti i controlli del caso sottolinea il sindaco Mario Conte le istituzioni stanno operando nella massima trasparenza, comunicando prontamente ai cittadini solo ed esclusivamente notizie verificate. Ci sono medici, infermieri, specialisti, vertici sanitari, autorità, sindaci, lo stesso governatore che si stanno prodigando per gestire, studiare, capire, arginare, trovare soluzioni tira le fila Conte non abbiamo bisogno, in questo momento, di sentenze sparate su Facebook, Twitter o chissà dove, polemiche, considerazioni di ogni tipo volte solo a creare confusione in una situazione in continuo divenire e di cui ancora non abbiamo piena conoscenza. Non abbiamo bisogno di tuttologi e neanche di informazioni, molte delle quali false, diffuse senza controllo per agitare ulteriormente gli animi. Basta. La mia non vuole essere un'accusa, ma un invito alla tranquillità, anche e soprattutto sui social, che se utilizzati senza un minimo di senso di responsabilità possono essere veicolo di psicosi. Cerchiamo di stare tranquilli, viviamo la nostra quotidianità, con più attenzione, ma viviamola. Non facciamoci prendere dal panico, vi prego. Ne usciremo presto e più forti di prima». (M.Fav.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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