LE PISCINE
CONEGLIANO «Aprire è controproducente, ma lo facciamo per

Giovedì 4 Giugno 2020
LE PISCINE
CONEGLIANO «Aprire è controproducente, ma lo facciamo per senso del dovere nei confronti dei genitori che sono in difficoltà. Non lasceremo che la burocrazia ci subissi ulteriormente e metta a rischio le nostre attività». Hanno le idee chiare al centro estivo sportivo Ranazzurra di via Calpena a Conegliano, che dall'8 giugno si prepara ad accogliere bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni. Tutto è ormai pronto da tempo e le piscine sono già aperte al pubblico, ma la pioggia di ordinanze, decreti e linee guida degli ultimi tre mesi ha rischiato di inceppare il meccanismo a un soffio dal via.
IL PROGETTO DELL'USL
«Ranazzurra non rientra nel progetto Convivium messo a punto ormai tre settimane fa dall'Usl 2. Un progetto che prevede ulteriori linee guida, obblighi formativi, corsi e regolamentazioni che si sommano alle cinque direttive che già abbiamo recepito per i centri estivi - spiega l'organizzazione -. Ieri però ci è giunta comunicazione circa l'obbligo di frequentare un nuovo corso di formazione per poter avviare le attività per i bambini e ora temiamo che questa valanga di norme finisca per farci risultare inadempienti. Senza contare le contraddizioni del progetto ormai vecchio di settimane».
BUROCRAZIA SCHIACCIANTE
Gli oltre 10mila metri quadrati del centro sono pronti ad accogliere i bambini in gruppi di sette, all'aria aperta e nello scrupoloso rispetto delle norme igienico sanitarie già proprie delle piscine prima del Covid. Un'opportunità attesa da molte famiglie, tanto che le prime tre settimane sono già andate esaurite. «Il Comune di Conegliano è perplesso quanto noi davanti a questa confusione e questa pesantezza burocratica - chiosano da Ranazzurra -. Addirittura fino a ieri sembrava che per i bambini fosse vietato anche portare da casa il pranzo al sacco. Zaia su questo tema e su molti altri cavilli burocratici ha dimostrato apertura e ha agito per bypassarli. Noi ci impegniamo a seguire le linee guida regionali di concerto con i genitori, ma sottolineiamo che quella che ci è sempre stata richiesta dalla Regione è una comunicazione per l'avvio dei centri estivi, non una richiesta di autorizzazione. Abbiamo studiato scartoffie per tre mesi, ora non ci lasceremo fermare».
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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