Le finestre non si aprono: manca l'aria stop alle lezioni in aula per nove classi

Sabato 19 Settembre 2020
Le finestre non si aprono: manca l'aria stop alle lezioni in aula per nove classi
IL PROVVEDIMENTO
VILLORBA Le finestre non si aprono. Studenti a casa. Per tutta la prossima settimana, a meno che non arrivino nuove circolari da parte della dirigenza a indicare un cambio degli orientamenti assunti, gli alunni di nove classi del triennio dell'istituto Planck di Lancenigo non andranno a scuola, ma seguiranno e lezioni da casa con il sistema della didattica a distanza. E, a differenza di altre scuole, ciò non accadrà per il fatto che sia stato registrato qualche caso di positività al Covid-19, con conseguente quarantena, ma per problemi di tipo strutturale. Relativi, in particolare, ai vecchi prefabbricati in cui le classi sono ospitate, in condizioni da sempre estremamente precarie. A costringere la dirigente scolastica Emanuela Pol a una scelta dolorosa è stata la situazione nella quale versano le aule. Qui le finestre, bisognose di manutenzione, non si aprono e la necessità di tenerle chiuse, in giorni in cui le temperature sono quasi estive, impedisce la necessaria aerazione, importante per il benessere dei ragazzi in situazioni normali, vitale in periodo di emergenza Covid quando in tutti gli istituti si raccomanda di tenere il più possibile finestre e porte aperte, per consentire il ricambio. È facile immaginare, quindi, come alunni e docenti abbiano vissuto questa prima settimana di scuola negli spazi in questione, con proteste per il caldo ma anche per una congiuntura tutt'altro che salubre. Di qui la scelta della dirigente.
LA DECISIONE
Si comunica - scrive la Pol nella circolare rivolta alle famiglie e indirizzata anche al presidente del Consiglio d'istituto - che, a causa delle alte temperature riscontrate e non essendo ancora stata effettuata, da parte della Provincia, la manutenzione delle finestre, che non stanno aperte, non essendo garantito il necessario ricambio d'aria, si ritiene di sospendere la frequenza degli studenti per l'intera settimana. Le lezioni saranno comunque garantite secondo l'orario pubblicato attraverso il collegamento a zoom». E la dirigente precisa che, qualora le manutenzioni dovessero essere effettuate prima della fine della settimana, potrebbe ritornare sulle sue decisioni. Del resto, secondo quanto emerge dalla Provincia, non è escluso che si creino le condizioni per una sospensione del provvedimento o una sua riduzione. Lo spera il direttore generale della Provincia e dirigente del settore edilizia scolastica Carlo Rapicavoli. «Capisco tutto e tutte le difficoltà di dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie -spiega Rapicavoli- Mi dispiace però che una segnalazione di questo tipo ci sia arrivata solo oggi pomeriggio. In questi tre mesi abbiamo eseguito interventi su quasi tutti gli edifici scolastici, anche di notte e nei festivi». Come può essere sfuggito, quindi, tale caso? «Nel caso specifico -prosegue- la condizione particolare di questi spazi è conosciuta, ma che ci fossero problemi relativi alle finestre con impossibilità di ricambio d'aria non ci era stato detto e non poteva esserci detto in questi termini a anno iniziato. Non voglio comunque fare polemica. Oggi anche se è sabato i tecnici andranno a verificare si vedrà che tipo di interventi ci sono da fare. Se c'è da sostituire infissi non è possibile risolvere il problema in un giorno ma se si tratta di riparazioni verranno eseguite nel week end. Ripeto però che della vetustà sapevamo, ma della mancanza di ricambio d'aria no».
FESTIVAL DELLA STATISTICA
Intanto ha preso il via ieri in città il Festival della Statistica e della demografia, a cura dell'Istat e della Società italiana di statistica. Per la prima volta con il format dei collegamenti online via streaming nel rispetto delle misure anti contagio. Ricco il programma con ben 44 appuntamenti: dagli incontri di approfondimento di taglio accademico alle proposte per i giovani con tanto di fiabe, giochi e merende con la statistica, momenti musicali e teatrali. Sotto la lente l'importanza dei numeri messi in luce dalla pandemia, la loro ambivalenza se usati con disonestà, l'opportunità anche di far affiorare nuove occupazioni. «Nei mesi scorsi siamo stati messi a dura prova dice il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo La richiesta di dati attendibili è cresciuta». E ora nel momento della ripartenza è il tema della scuola a reclamare maggiore attenzione. Cominciando col puntare la lente sulle nuove sfide.
Laura Bon
(ha collaborato Alessandra Vendrame)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci