Le categorie contro i parroci: «Accuse ingiuste ambiente tutelato»

Mercoledì 21 Luglio 2021
FOLLINA
Non accenna a decrescere il dibattito aperto dalla lettera dei sette preti della Vallata contro l'indifferenza per l'ambiente, l'uso di pesticidi e la legge del dio denaro. E sono le categorie agricole a rispondere con sorpresa. «Sì alla discussione, ma questi sono toni non moderati che alzano la tensione sociale» spiegano Confagricoltura, Coldiretti e Cia. Ieri una lettera aperta di tre pagine destinata alle comunità della Vallata ha riaperto il tema della coltura del prosecco e delle ricadute ambientali sul territorio: i sette sacerdoti dell'Abbazia hanno puntato il dito contro l'uso di pesticidi e logiche commerciali. E il loro j'accuse è stato sostanzialmente raccolto dal Vescovo che ha confermato di ritenere condivisibili gli argomenti portati dai parroci.
LA RISPOSTA
Ma le associazioni di categoria rispondono compatte ribadendo il percorso intrapreso verso la sostenibilità. «Confagricoltura da sempre è fortemente impegnata sul territorio per rendere più sostenibile una coltura che ha portato grandi benefici sociali, ambientali ed economici alla Marca». C'è disappunto verso l'approccio che ha avuto la Diocesi in questa situazione da parte dell'associazione. «C'è superficialità, si alimentano delle paure non corroborate da dati specifici -aggiunge Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi- Sostenere che i produttori si disinteresserebbero della salute dei cittadini in nome del dio denaro è grave. Sicuramente c'è molto da fare sul tema fitofarmaci, ma in questo modo non si fa altro che complicare un dialogo con il territorio che invece dovrebbe essere sempre molto aperto e trasparente, per i benefici che il territorio dà agli agricoltori, e che la viticoltura dà alla crescita della comunità».
QUANTO FATTO
Norme di polizia rurale sempre più stringenti, disciplinari votati al green sono gli argomenti portati dalla Cia. «Non si può criminalizzare un intero comparto. Le aziende agricole, nella maggioranza a conduzione familiare, sono parte integrante del tessuto sociale e hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita del nostro territorio e delle nostre comunità.  dichiara Giuseppe Facchin, presidente Cia Agricoltori Italiani Treviso - Il settore vitivinicolo è il comparto che negli ultimi vent'anni si è maggiormente evoluto verso una produzione di filiera sempre più sostenibile, nel rispetto di normative e regolamenti di polizia rurale più stringenti, con l'introduzione dei protocolli di difesa integrata e investimenti importanti nella ricerca e nell'innovazione tecnologica». Facchin cita le parole del vescovo Pizziolo quando ricorda che le associazioni di categoria agricole da anni partecipano ad un tavolo di concertazione con l'Ufficio Diocesano di pastorale sociale, proprio per lavorare sulle tematiche della sostenibilità ambientale e sociale. «Abbiamo bisogno di un patto sociale costruito su un confronto costruttivo e basato sui principi di sostenibilità, sia ambientale che sociale, e per far questo dobbiamo dar forza ai tavoli tecnici invece che alimentare tensioni sociali che poco aiutano il dialogo». Infine Coldiretti pone l'accento sul fatto che gli agricoltori vivono il territorio e dunque sono i primi ad avere un interesse alla sua sostenibilità. «Da anni è in atto un percorso vocato alla sostenibilità dando risposte concrete al territorio ed ai consumatori. C'è un dato ineluttabile e cioè quello che vede i coltivatori vivere assieme ai propri famigliari nei luoghi dove coltivano e producono quei prodotti che tutto il mondo ci invidia-aggiunge Giorgio Polegato- Stiamo promuovendo il biologico e nella Marca l'adesione alla certificazione SQNPI e da qualche mese ospitiamo l'associazione di apicoltori Apat che per noi costituisce un vero progetto di salvaguardia dell'ambiente. E come dice il Vescovo il dialogo rinforzerà questo percorso virtuoso. Questo perché Coldiretti Treviso è aperta ad un dialogo costruttivo con tutti coloro i quali hanno come priorità queste tematiche».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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