LE CASE DI RIPOSO
CASTELFRANCO Mani che si intrecciano, braccia che si stringono

Martedì 27 Ottobre 2020
LE CASE DI RIPOSO CASTELFRANCO Mani che si intrecciano, braccia che si stringono
LE CASE DI RIPOSO
CASTELFRANCO Mani che si intrecciano, braccia che si stringono e sorrisi oltre le mascherine. Ieri mattina per la prima volta da inizio pandemia gli ospiti del centro anziani Domenico Sartor hanno potuto abbracciare i propri cari in totale sicurezza. Nel frattempo però un nuovo focolaio sta colpendo la Villa Belvedere di Crocetta del Montello con 11 contagiati: sette anziani su 127 e quattro addetti su 128. La ritrovata socialità degli anziani di Castelfranco si scontra quindi con la nuova apprensione che vive Crocetta.
IL CONTAGIO
Tra gli ospiti positivi, tre sono all'ospedale, due a Montebelluna e uno a Vittorio, per patologie non legate al coronavirus.Gli altri quattro, asintomatici, sono in quarantena nel nucleo Covid nella casa di riposo. I quattro addetti contagiati stanno rispettando la quarantena a casa. Domani verranno controllati i 120 anziani ospitati nei nuclei ordinari, tra i quali ad oggi non c'è alcun caso sospetto, così come i 124 addetti, già risultati negativi. «La struttura è stata messa in lockdown e sono state attivate tutte le procedure spiega il presidente Marco Tappari le visite dei familiari e tutti i servizi esterni sono sospesi a tempo indeterminato». Ieri è stato riattivato il servizio di videochiamata su prenotazione dedicato ai parenti.
LE EMOZIONI
Alla Sartor l'incontro è avvenuto separato da un vetro con dei manicotti in plastica morbida, capaci di bloccare il virus ma di donare calore umano. «Abbiamo installato dei guanti così che l'anziano possa sentire i propri cari, cosa fondamentale per la resilienza e per il benessere spiega la direttrice Elisabetta Barbato. L'essere umano ha un bisogno primario del contatto fisico. Trasmette affetto, fiducia, protezione, la possibilità di affidarci e di lasciarci andare. Durante l'abbraccio il corpo produce sostanze in grado di dare benessere, si rafforza, aumentano le difese immunitarie e si riduce lo stress». Ospiti e anziani rimangono separati da una barriera e la sala ha una certificazione di sanificazione al 99,9% garantita da un continuo sistema di igienizzazione. «Abbiamo notato in questo periodo un peggioramento comportamentale dei nostri anziani dettato proprio dalla lontananza» spiega Barbato. Eppure ieri i momenti difficili sono sembrati lontani. «Sono 96 anni che siamo insieme, oggi sono felice» ha detto Pio Angelo a suo figlio Bruno Santi senza trattenere la commozione. Tutti gli ospiti si sono vestiti eleganti: Miranda con un vestito a pois e collana di perle, Maria con il suo foulard più bello, Beniamino ha messo la camicia a quadretti e Pio Angelo il cappello per celebrare il giorno di festa.
SOLUZIONI ALL'AVANGUARDIA
Al centro della rinnovata Sala delle rose c'è un grande cubo multimediale che con la realtà aumentata e virtuale permetterà agli ospiti di vedere luoghi familiari grazie ai video che i parenti possono inviare. «Con l'arrivo dell'inverno abbiamo studiato una soluzione interna afferma il presidente Maurizio Trento. Il cubo multisensoriale crea un clima ancor più piacevole». All'inaugurazione c'erano il consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto, il sindaco Stefano Marcon e il vicesindaco Marica Galante. «A marzo abbiamo deciso di blindare il centro per salvaguardare gli ospiti. Il mancato contagio non è stata fortuna ma l'attuazione protocolli. La cosa che più è mancata era il contatto fisico e oggi è stata data una risposta» afferma Marcon. «Mi sono commossa, questo è l'esempio di come le persone vengono messe al centro» aggiunge Galante. Una sperimentazione che prevede anche la possibilità di interagire con il monitor del cubo per stimolare la gestualità degli ospiti. «Le nostre strutture devono puntare sempre a migliorare» conclude George Louis Del Re, direttore dei servizi socio sanitari della Usl 2.
L.R.-M.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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