LA VITTIMA
VALDOBBIADENE Il più bel ragazzo di San Giovanni, impossibile

Lunedì 2 Agosto 2021
LA VITTIMA VALDOBBIADENE Il più bel ragazzo di San Giovanni, impossibile
LA VITTIMA
VALDOBBIADENE Il più bel ragazzo di San Giovanni, impossibile dimenticare quel sorriso. Pulito, gentile, una promessa dello sport. La notizia della morte di Luca Vettoretti, 28 anni, detona nella frazione di Valdobbiadene ieri mattina. E lascia tutti senza parole. Gli amici di sempre, con cui giocava a calcio, lo avevano visto in serata a Cornuda, dove era stato organizzato un torneo di volley estivo. Luca aveva cenato in un agriturismo di Valdobbiadene. Poi, dopo le 2, aveva ripreso la macchina per andare a Possagno da Irene, la ragazza che frequentava da alcuni mesi e con cui era appena stato una settimana in vacanza. Non è mai arrivato a destinazione. E a Cavaso, forse a causa di una fatale distrazione, è finito tutto. «Luca era un giocatore onesto e buono, un ragazzo d'oro. Le testimonianze di affetto che stiamo ricevendo in queste ore dicono l'eco che la sua tragedia sta avendo» spiegano dal Valdosport, la squadra in cui, con alcune pause, aveva militato per 9 stagioni. Studi in agraria, Luca lavorava in un'azienda viticola del montebellunese come manutentore e potatore. Aveva anche ripreso gli studi: gli mancava un esame e a breve si sarebbe laureato in Scienze agrarie. Ex centrocampista del Valdosport, aveva militato anche nel Vidor e nella Cisonese. La prossima stagione avrebbe vestito la maglia del Pederobba.
IL RICORDO
Luca viveva a San Giovanni, insieme alla mamma, Anna Paola Fredda, che lavora alla coop della casa per anziani San Gregorio, e alla sorella minore Ilaria. L'altra sorella, Francesca, è sposata e vive a Valdobbiadene. Il papà di Luca vive invece da alcuni anni nel montebellunese. Da lui si fermava a pranzo ogni giorno, ed era stato proprio il papà a intercettare il suo amore per lo sport e a portarlo nella galassia del Valdo. Come giocatore aveva esordito col Careni, poi un infortunio (rottura del crociato) lo aveva fermato per un po' di tempo. Ma aveva ripreso con slancio e passione. «Era un ragazzo d'oro - ribadiscono i suoi compagni di squadra, che ieri si sono trovati per mettere insieme pensieri ed emozioni - siamo sopraffatti da questa notizia». Il suo direttore sportivo al Valdosport, Christian Bortolamiol, restituisce il ritratto di una persona corretta e solare. «Era uno dei nostri ragazzi: mai uno screzio, mai un problema, carriera immacolata. È un dolore enorme, siamo vicini alla famiglia e testimonieremo questa vicinanza con i fatti». Anche sabato sera Luca era lucidissimo, come confermano gli amici che erano in auto con lui. «Non era un ragazzo da colpi di testa o intemperanze. Forse la disattenzione, forse l'asfalto bagnato, abbiamo anche pensato se forse gli ha attraversato la strada un animale, cosa che in quelle zone accade». Ma la dinamica sarà chiarita in questi giorni. Resta il punto fermo di una perdita, l'ennesima sulla strada, che lascia di sasso un'intera comunità.
GLI AMICI
Sport, lavoro e studio: ecco i pilastri della vita di Luca. Durante il lunghissimo lockdown gli amici del Valdosport non si erano persi di vista.«Era ospitale, la sua casa sempre aperta: quando è stato possibile, organizzavamo partitelle di ping pong per farci compagnia». Poi la decisione di riprendere gli studi e arrivare alla laurea. Nelle ultime settimane Luca aveva una luce nuova negli occhi. Gli amici lo vedevano sereno, felice: merito della nuova fidanzata, con cui aveva organizzato la prima breve vacanza. Sabato aveva invece deciso di trascorrere la serata con loro: aveva organizzato la cena, poi erano tutti insieme andati a Cornuda per assistere a un torneo di volley e alle 2 di notte era rientrato. Aveva scelto di riprendere l'auto e mettersi in strada verso Possagno, dove si è fermata la sua corsa. Ora resta solo tanto dolore per una vita strappata anzitempo. E il grande affetto di tutte le persone che con Luca hanno condiviso una parte di strada.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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