«Intubato due volte, ho avuto paura di non farcela»: il calvario Covid del pluricampione di rally e imprenditore Tony Fassina

Venerdì 16 Aprile 2021 di Diego Berti
«Intubato due volte, ho avuto paura di non farcela»: il calvario Covid del pluricampione di rally e imprenditore Tony Fassina

VALDOBBIADENE - «Sono stato intubato due volte. Temevo di non farcela e per me la guarigione è stata come una rinascita. Ma è stata durissima: durante il ricovero ho perso 13 chili». Non nasconde l'emozione nel ripercorrere le tappe della malattia, provata sulla propria pelle, il pluricampione di rally e imprenditore di Valdobbiadene Tony Fassina, 75 anni, rimasto per giorni sospeso tra la vita e la morte durante la lunga battaglia contro il Coronavirus. Durante la degenza Fassina è stato ricoverato agli ospedali di Vittorio Veneto, Treviso e Montebelluna. Ma nei giorni scorsi è finalmente uscito dall'incubo ed è tornato a riabbracciare i suoi familiari. «Ringrazio i medici per tutto quello che hanno fatto, sono stati eccezionali, mi hanno salvato la vita».

LA FEBBRE ALTA

Tutto è iniziato con un po' di malessere seguita dalla febbre, sempre più alta. Era fine gennaio. «Pensavo si trattasse di una semplice influenza - racconta Fassina -. Ma poi la temperatura è salita a quaranta e ho cominciato a fare fatica a respirare. Ho capito subito che era qualcosa da non sottovalutare. Mia moglie voleva chiamare l'ambulanza, ma io ho preferito salire in auto e andare direttamente in ospedale a Vittorio Veneto. Quando sono arrivato respiravo a stento. Ho lasciato la macchina sulla strada e mi sono precipitato al pronto soccorso». Dopo 5 giorni Fassina è stato trasferito in ospedale a Treviso: le sue condizioni erano critiche. «Mi hanno intubato per due volte di seguito - continua l'ex campione di rally -. È in quel momento che ho capito realmente i rischi che stavo correndo. Mi ricordo solo che a un certo punto mi sono trovato su un lettino completamente nudo e con macchinari ovunque intorno che monitoravano le funzioni vitali. È stato impressionante».

LOTTARE DA SOLO

In quei momenti i pazienti possono contare su un'assistenza continua. Ma non sul conforto dei familiari. «Ed è durissima - continua Fassina -. Sentivo soltante il rantolare dei malati che nella mia stanza, come me, stavano lottando tra la vita e la morte». Dopo quei giorni però le condizioni del 75enne sono pian piano migliorato, a differenza di tanti, troppi compagni di stanza che invece non ce l'hanno fatto. «È per questo che mi sento ancor di più un miracolato. Per me è stata, era Pasqua, è stata una sorta di resurrezione. Devo ringraziare in modo particolare la sanità veneta che si è dimostrata essere a dir poco eccezionale. È un'esperienza che non auguro a nessuno di provare, perché quando ti svegli dopo essere stato intubato per giorni pensi di morire, anzi, pensi d'essere già morto, perché vedi che non ti viene più il respiro e di senti ormai rassegnato, come se dovessi mancare da un momento all'altro, una sensazione spaventosa, incredibile e inspiegabile.

IL PLAUSO AI MEDICI

Quasi 76 anni, Fassina non ha mai bevuto o fumato, praticando sport di ogni tipo per tutta la vita e mantenendo sempre un fisico asciutto e atletico. «È questo che mi ha salvato la vita.

Altrimenti sarei sicuramente morto - spiega -. Me lo hanno detto anche i medici. Sono sempre stato allenato. Basti pensare che lo scorso anno ho vinto il rally di San Martino di Castrozza con la Lancia Stratos». Inevitabile quindi la voglia di ringraziare tutto il personale che si è adoperato per curarlo. «Tra qualche giorno invierò a tutti gli operatori degli ospedali che mi hanno seguito una lettera, dove scriverò che le vittorie a livello nazionale, europeo e mondiale che nella mia carriera ho fatto con le vetture da rally, non sono veramente nulla, in confronto alle vittorie che loro fanno ogni giorno nel salvare delle vite umane. La malattia mi ha fatto perdere oltre 13 chili, che su un fisico già magro come il mio, fa ancora più impressione. Ma tra non molto partirò più forte e con più grinta di prima».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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