LA STORIA
SPRESIANO A bordo non c'era nessun altro. Giovanni Putoto, 59enne medico

Lunedì 6 Aprile 2020
LA STORIA SPRESIANO A bordo non c'era nessun altro. Giovanni Putoto, 59enne medico
LA STORIA
SPRESIANO A bordo non c'era nessun altro. Giovanni Putoto, 59enne medico giramondo di Spresiano, è stato l'unico passeggero del volo intercontinentale della Ethiopian Airlines decollato il 2 aprile da Roma alla volta di Addis Abeba, capitale dell'Etiopia. Un viaggio surreale. Ma certo non abbastanza per scoraggiare un dottore abituato ad andare in direzione ostinata e contraria per sfidare le epidemie negli angoli del pianeta con meno difese. Dopo aver affrontato l'Ebola in Sierra Leone, adesso tocca al Covid-19 in Etiopia.
IL CORAGGIO
Putoto, responsabile dei progetti internazionali del Cuamm - Medici per l'Africa di Padova, non c'ha pensato un istante. Prima si è sottoposto lui stesso al tampone. E poi, con in tasca l'esito negativo, si è messo in viaggio per andare a sostenere, assieme al team di dottori dello stesso Cuamm, uno dei sistemi sanitari più precari del mondo, che rischia di essere spazzato via dallo tsunami del nuovo coronavirus. Fino ad ora in Etiopia sono stati confermati 38 contagi di Covid-19. Con un decesso. Ma si teme non sia che l'inizio. «Se la pandemia esploderà anche qui dicono gli esperti si rischia un'ecatombe». Adesso il medico è in quarantena. I patti erano chiari: l'Etiopia ha consentito il suo ingresso solo se una volta arrivato si fosse sottoposto a un periodo di isolamento precauzionale di almeno 14 giorni. «È stato un viaggio unico, come unico passeggero di un volo intercontinentale. Un'esperienza fuori dall'ordinario raccontano dal Cuamm il dottor Putoto, medico con esperienze pluriennali nella emergenze, dal Rwanda al Kosowo, ha partecipato attivamente alla gestione di Ebola in Sierra Leone e del post ciclone Idai in Mozambico». «Tampone negativo alla mano continuano è partito per dare supporto al team di Medici con l'Africa Cuamm in Etiopia e alle autorità sanitarie locali che si preparano a fronteggiare il coronavirus, la cui diffusione nel paese potrebbe essere devastante».
SITUAZIONE CRITICA
È proprio questo che ha spinto Putoto a raggiungere lo stato africano, mentre centinaia di altri medici legati al Cuamm stanno lottando contro il Covid-19 nei reparti degli ospedali italiani. «In tutta l'Africa ci saranno non più di 7mila posti letto di Rianimazione. Di questi, 4mila nell'Africa Sub-sahariana. E il Covid-19 è già arrivato in 50 paesi su 54 ha spiegato il medico di Spresiano a Gian Antonio Stella del Corriere della Sera in Italia ci sono quaranta letti attrezzati ogni 10mila persone, in Mozambico 0,38. Se scoppia qua, partendo probabilmente da qualche megalopoli come Il Cairo o Lagos, che ha 16 milioni di abitanti, sarà un disastro. Pensiamo solo a una cosa: qual è la prima raccomandazione? Lavarsi, lavarsi, lavarsi. Ma se qui non c'è manco l'acqua...». Dalla metà di aprile Putoto potrà muoversi liberamente e diventerà definitivamente operativo. La prima tappa sarà a Wolisso, a un centinaio di chilometri dalla capitale Addis Abeba, dove vent'anni fa il Cuamm ha aperto l'ospedale San Luca, oggi centro di eccellenza in Etiopia. La lotta del dottore di Spresiano contro il Covid-19 in terra d'Africa partirà da qui.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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