La sorella di Iole: «Rivelazioni che ci turbano, vogliamo sapere la verità»

Sabato 20 Febbraio 2021
La sorella di Iole: «Rivelazioni che ci turbano, vogliamo sapere la verità»
CASTELFRANCO
«Come famiglia siamo rimasti molto turbati da queste lettere, è un fatto inquietante». L'ultimo anno, ancor più dei precedenti, è stato costernato da punti interrogativi per la famiglia Tassitani che si è appigliata a quelle lettere sperando ci fosse la risposta definitiva a quanto accaduto alla loro amata Iole. Eppure ad oggi, a distanza di 14 anni dall'omicidio di Iole e ad uno dall'arrivo delle lettere contenenti il nome del presunto mandante e complice di Michele Fusaro, non è ancora stato messo un punto definitivo a questa vicenda. Anzi. La famiglia Tassitani ha sempre sostenuto che Fusaro non ha agito da solo. «Troppo poco un uomo solo per rapire, uccidere e fare a pezzi una donna», hanno sempre sostenuto insieme al loro legale Roberto Quintavalle. E quelle tre lettere potrebbero dar credito alla loro tesi ma, al momento, la Procura, non si è espressa ufficialmente in merito. «Dopo un anno ancora non abbiamo avuto un riscontro su queste lettere, non sappiamo se la Procura ha proceduto a fare delle verifiche su quel nome afferma Luisa Tassitani, sorella di Iole Nemmeno il nostro avvocato ha avuto un riscontro ufficiale, quando è andato in Procura a Treviso a giugno, dopo il lockdown, gli hanno detto che avevano inviato le lettere a Venezia e nient'altro. Qualsiasi sia l'esito di queste verifiche, se sono state fatte, noi vorremmo conoscerlo». Durante questo anno di stallo, la famiglia non è rimasta con le mani in mano.
GLI INTERROGATIVI
La sorella Luisa ha subito preso in mano carta e penna, è tornata con la mente a 14 anni fa, quando Iole è sparita di casa ed è stata poi trovata priva di vita e quasi irriconoscibile il 23 dicembre del 2007. «Non vogliamo assolutamente accusare nessuno afferma Luisa Tassitani L'ipotesi dello scherzo è molto difficile da considerare, perché una persona dovrebbe disturbarsi così tanto e soprattutto scrivere tre lettere? Quando sono arrivate, un anno fa, io non ho dormito per almeno 10 giorni. Ho preso un foglio bianco e ho ricostruito tutta la faccenda. Fare i collegamenti con quel nome è facilissimo».
I PERMESSI PREMIO
Il nome contenuto in quei fogli è noto solo a chi li ha ricevuti e a chi sta svolgendo le indagini. Si tratterebbe di una persona molto nota a Castelfranco, conosciuta anche dalla famiglia Tassitani e da Iole. «Visto che ora Fusaro può avere dei permessi premio, vogliamo sapere tutta la verità», sottolinea. Anche l'avvocato di famiglia, Roberto Quintavalle, la pensa così: «I permessi premio sono cose che si devono valutare con enorme prudenza. Concederli a una persona che non ha mai voluto collaborare nell'individuazione dei complici, che senz'altro ci sono, è qualcosa che fatico a comprendere». Ad intervenire è anche il sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon che sulla questione non ha alcun dubbio: «I nuovi elementi su possibili complici suggerirebbero di riaprire il caso. Non mi sembrano novità trascurabili soprattutto se si tiene conto che nell'iter processuale sono state messe in evidenza forti probabilità che l'omicida sia stato affiancato da altre persone. Bisogna rispettare la volontà dei famigliari di Iole e, se reputano che l'amministrazione possa affiancarla nel sollecitare un'ulteriore ricerca di verità, non mancheremo certo di aderire ad ogni sua richiesta».
Lucia Russo
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Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 14:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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