LA SCOMPARSA
TREVISO Il mondo del rugby trevigiano continua a piangere in questo

Mercoledì 29 Gennaio 2020
LA SCOMPARSA
TREVISO Il mondo del rugby trevigiano continua a piangere in questo triste gennaio. Ieri mattina, poco prima delle nove, si è spento Arrigo Manavello, 84 anni, professione notaio, trevigiano doc, storico presidente prima del Metalcrom e poi del Benetton Rugby. Con lui se ne va un pezzo importante della storia sportiva trevigiana e non solo. La notizia ha gelato una città in gran parte innamorata della palla ovale e già scossa dalla scomparsa di Natale Cadamuro, altra leggenda trevigiana. Ma Manavello era il presidente, riconosciuto da tutti. Quello che ha gestito il passaggio da un rugby ruvido, vero e vincente come quello dell'epopea Matalcrom scudettata del 1978 a un'era altrettanto vincente, ma più ricca di lustrini come quella targata Benetton ormai proiettata verso il professionismo. In mezzo sempre lui, il traghettatore, per 23 anni (dal 1974 al 1997) presidente della società, padre nobile e punto di riferimento di tanta parte della città. Soprattutto di quella che nello stadio di Monigo ha da sempre il suo punto di ritrovo.
IL PROFESSIONISTA
Ma Manavello è stato anche altro, molto altro. È stato il notaio della città. Nel suo studio ai Buranelli sono stati firmati atti, passaggi di proprietà, compravendite che hanno segnato tante tappe della storia trevigiana. Uno studio profondamente radicato nel centro storico. Ad aprirlo, nel 1904, è stato il nonno di Arrigo, suo omonimo. Poi il testimone è passato a suo padre e infine a lui, nel 1978 anche se aveva iniziato la sua lunga carriera di notaio nel 1967. E per tutta la vita, la palla ovale è stata una fedele compagna: prima coma giocatore, anche a livello universitario a Padova, poi come dirigente e infine come presidente.
IL CORDOGLIO
La notizia della sua scomparsa si è diffusa in un lampo. Da qualche anno malato, ultimamente si faceva vedere molto poco in giro. In tanti ne sono rimasti colpiti. Tra tutti Gian Paolo Gobbo, ex sindaco di Treviso, grande amico di Arrigo. «Sono molto rattristato - dice - mi mancherà. Con lui ho avuto un bellissimo rapporto, da rugbsita a rugbista. Ho tanti ricordi. Sono vivi nella mente i bei momenti trascorsi nella sua casa a Casier: alla fine di ogni campionato organizzava una grande grigliata per festeggiare i successi della squadra. Era una grande persona, sempre attento agli altri, amante della sua città». E Gobbo, a distanza di anni, ammette che ha anche pensato a lui come sindaco. Erano gli anni ruggenti del Carroccio, gli anni Novanta della Lega arrembante che poi avrebbe trovato in Giancarlo Gentilini la sua icona. «È vero - ammette Gobbo - chiedemmo ad Arrigo di candidarsi a sindaco. Sarebbe stato perfetto: uomo colto, capace, conoscitore di Treviso e delle sue vicende. Glielo chiesi personalmente di candidarsi, ma rispose di no. Era troppo legato al suo lavoro e al suo ruolo per accettare». I ricordi di Gobbo sono tanti: «Nei primi tempi della Liga Veneta ci aiutò molto. In quegli anni ospitava me, Rocchetta e Marilena Marin nella sala riunioni del suo studio. Ce la prestava per le riunioni ma con una condizione: signori, quando arriva qualche cliente dovete lasciarla libera. E così facevamo. La città, con la sua scomparsa, perde una grande personaggio».
DA ROMA
Anche il presidente della Federazione Rugby Alfredo Gavazzi ha voluto esprimere il dolore di tutto il mondo del rugby italiano con un tweet di condoglianze. I funerali di Arrigo Menavello si svolgeranno venerdì alle 10,30 nella chiesa di San Nicolò. Lascia la moglie Francesca, i figli Costanza e Marco.
Paolo Calia
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