LA RIAPERTURA
TREVISO Le case di riposo riaprono le porte alle visite dei familiari.

Martedì 11 Maggio 2021
LA RIAPERTURA
TREVISO Le case di riposo riaprono le porte alle visite dei familiari. Per oltre un anno i figli, i parenti e le persone vicine agli anziani sono stati costretti a incontrare i loro cari solo dietro a un vetro o teli di plastica a causa dell'emergenza coronavirus. Adesso le cose stanno cambiando. Finalmente si potrà tornare a dare una carezza, pur ancora con tutte le precauzioni del caso, a cominciare dalle mascherine Ffp2.
LE NUOVE REGOLE
L'ultima circolare ministeriale consente di far sparire i divisori in alcune situazioni. Quali? Quando gli anziani e i familiari sono stati entrambi vaccinati con doppia dose, con la conferma data attraverso il certificato verde; quando si può esibire il certificato medico di guarigione dal Covid entro 6 mesi, cosa che attesa lo sviluppo di anticorpi naturali; quando i diretti interessati si sono sottoposti al tampone rapido o molecolare con risultato negativo nelle 48 ore precedenti. «Queste condizioni ci permetteranno di far incontrare gli anziani e i loro familiari senza più il divisorio in mezzo spiega Giorgio Pavan, direttore dell'Israa di Treviso rendendo nuovamente possibile anche un minimo di contatto, in alcune occasioni». È la carezza che tutti attendevano.
L'ORGANIZZAZIONE
Le visite all'Israa saranno possibili sia all'esterno che all'interno delle strutture, ma non nelle camere. Il centro servizi Domenico Sartor di Castelfranco aveva dato una prima risposta realizzando la cosiddetta stanza degli abbracci. Nel momento più difficile dell'epidemia è stata vista da molte famiglie come una salvezza. Adesso si può iniziare ad andare oltre. «La stanza degli abbracci ha permesso centinaia di contatti durante l'inverno. In questo modo i nostri ospiti non sono mai rimasti isolati sottolinea Maurizio Trento, presidente dell'istituto Sartor con le nuove disposizioni ora speriamo di andare verso una quasi normalità». Proprio dalla scorsa settimana, tra l'altro, nella casa di riposo di Castelfranco sono stati predisposti dei divanetti per le visite all'esterno. Nella Casa San Antonio di Conegliano c'è già una data per la riapertura alle visite: dal 17 maggio, lunedì prossimo. È obbligatoria la prenotazione, è consentito l'accesso al massimo di due persone e gli incontri non potranno durare più di 20 minuti. Qui sarà comunque obbligatorio mantenere il distanziamento di un metro. «Chi non dovesse rispettare le raccomandazioni chiariscono dal centro, facendo riferimento a quanto previsto nella circolare verrà allontanato dalla struttura». Anche il Bon Bozzolla di Farra di Soligo sta adottando la nuova organizzazione. Il protocollo è già stato inviato all'Usl della Marca per l'approvazione, come richiede la circolare ministeriale. «La macchina operativa deve essere avviata e, anche se ci si era già preparati per le visite in esterna, ci vorrà ancora qualche giorno per mettere a punto un protocollo adeguato di sicurezza spiega il direttore Eddi Frezza, che fa parte del coordinamento provinciale, composto da sette direttori, in rappresentanza del distretto dell'Usl di Pieve di Soligo credo comunque che entro pochi giorni si potrà iniziare a effettuare le visite, che ricordo non si sono mai interrotte ma sono proseguite con apposite postazioni o con le video-chiamate, anche con la nuova modalità. Chiediamo ai familiari di portare ancora un po' di pazienza, le direttive prevedono una serie di attività e disposizioni di screening che vanno affrontate e organizzate con la massima serietà per garantire il ritorno alle visite in sicurezza». Discorso simile per quanto riguarda la Casa Prealpina e la Casa Binotto di Cavaso del Tomba e Villa Tomasi di Spresiano. «Ci siamo già attivati per recepire le nuove indicazioni in tutte le nostre residenze specifica Giuseppe Franceschetto, amministratore delegato del gruppo Prealpina avevamo già intenzione di procedere con le visite all'aperto. Ora, a maggior ragione, garantiremo la possibilità di far visita ai propri cari in presenza, all'esterno se il clima lo consentirà o in appositi spazi all'interno delle strutture».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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