LA RIAPERTURA
SUSEGANA Alle 15.25 il ponte provvisorio della Priula è tornato

Domenica 11 Novembre 2018
LA RIAPERTURA
SUSEGANA Alle 15.25 il ponte provvisorio della Priula è tornato a unire destra e sinistra Piave. Sotto lo sguardo soddisfatto del governatore Luca Zaia e gli applausi della piccola folla radunatasi ai piedi dei cipressi di viale 4 Novembre, il traffico ha ripreso a scorrere regolarmente. «È simbolo del Veneto ferito che comincia a rialzarsi» ha detto Zaia.
LO STOP
La viabilità era stata interdetta tredici giorni fa, alle ore 15 del 28 ottobre, quando era scattata l'allerta meteo che ha poi portato alla piena del fiume Piave. Quando la prima ondata di maltempo ha iniziato a scemare, è cominciata anche la conta dei danni. La struttura in acciaio del ponte Bailey era intatta, ma le rampe di accesso erano state spazzate via, come doveva essere da progetto. «Vanno ringraziati e santificate le opere degli uomini e le donne di Anas ha detto il presidente del Veneto - che in otto giorni hanno eseguito i lavori con le difficoltà di un Paese nel quale l'ufficio complicazioni affari semplici è sempre aperto».
Difficoltà burocratiche che non sono state le uniche. «Sono stati ritrovati ordigni bellici arrivati con le piene prosegue Zaia e un mondo intero al quale basta fare polemiche. Per questo voglio che sia chiaro a tutti che questo ponte è stato progettato in modo che le rampe di accesso fossero spazzate via in caso di alluvione». Se, infatti, la piena fosse stata di maggiore portata e le strade di collegamento al ponte Bailey fossero rimaste al loro posto, avrebbero creato l'effetto diga, il Piave sarebbe tracimato allagando tutta la zona a monte del ponte, causando molti più danni alla popolazione.
Il materiale utilizzato per ricostruire le rampe di accesso al ponte è arrivato da fuori, non è stato prelavato dal Piave per risparmiare il tempo di bonifica bellica, altrimenti necessaria in loco.
NESSUN RITARDO
Nessun ritardo invece per i lavori di restauro del ponte storico. Il cantiere è stato sospeso nei giorni di piena per motivi di sicurezza, ma si tratta di soste già messe in conto nel cronoprogramma.
Il presidente ha ricordato che «qui sono passati 2500 metri cubi d'acqua al secondo. Gli imprevisti ci sono, ma non possiamo far crescere questo Paese se continuiamo sempre a polemizzare».
Una piccola festa quella di ieri alla quale erano presenti anche l'assessore regionale Elisa De Berti, il segretario nazionale della Lega Toni Da Re, e il sindaco di Nervesa Fabio Vettori.
«Siamo una società di servizi ha detto Claudio De Lorenzo, responsabile Nordest di Anas -. Dare servizio significa anche dare la viabilità, non lasciare i lavori in sospeso per tanto tempo. Abbiamo una Regione molto severa, esigente, ma molto leale con cui collaboriamo. Noi pensiamo di ripetere questo risultato anche negli altri lavori che stiamo seguendo in Veneto. Diamo la nostra piena disponibilità e ci mettiamo a servizio delle comunità».
Elisa Giraud
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