LA RACCOMANDAZIONE
TREVISO «Relazionatevi con i ragazzi prestando la necessaria

Venerdì 23 Luglio 2021
LA RACCOMANDAZIONE
TREVISO «Relazionatevi con i ragazzi prestando la necessaria attenzione e adottando le possibili precauzioni. Anche con i vostri figli». È questo, in sintesi, il contenuto della comunicazione che l'Israa di Treviso si appresta a inviare agli operatori delle proprie quattro case di riposo, più il settore dell'assistenza domiciliare. Non c'è nessuna voglia di dare strette insostenibili. Ma a fronte dell'esplosione dei contagi da coronavirus tra i più giovani, con la variante Delta che si sta facendo strada, si chiede di ridurre il rischio di essere contagiati e, di conseguenza, di portare l'infezione all'interno delle strutture dove vivono gli anziani, fermo restando che quasi tutti si sono vaccinati. E' una forma di massima precauzione.
I DATI
Dopotutto i numeri parlano chiaro. In questo momento l'incidenza del Covid tra i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 19 anni è alle stelle: 242 casi a settimana ogni 100mila persone. Praticamente cinque volte oltre la media generale della Marca. «Chiediamo ai nostri operatori grande attenzione nelle relazioni con i ragazzi per ridurre i rischi spiega Giorgio Pavan, direttore dell'Israa quando si lavora in una struttura per anziani è necessario mettere in atto tutte quelle precauzioni che possono evitare esposizioni troppo rischiose». La linea è stata adottata anche per provare a non ritrovarsi senza infermieri. Il tema è delicatissimo. Oggi gli infermieri scarseggiano in tutte le case di riposo. Se ci dovessero essere più quarantene a causa di una serie di contagi, il sistema rischierebbe di non reggere. Per ora sembra impossibile trovare sostituiti. «La carenza degli infermieri attualmente è il problema più grande conferma Pavan stiamo lavorando per chiedere una mano in questo senso non solo all'Usl ma anche alla Regione e allo Stato».
IL QUADRO
Ad oggi la situazione è sotto controllo. Nei giorni scorsi all'Israa era emerso un falso positivo. Il tampone di conferma ha poi escluso il contagio. Ma si guarda in prospettiva. Le case di riposo adesso attendono anche di capire che effetto avranno le annunciate sospensioni del personale No-Vax. Proprio oggi l'Usl della Marca invierà le diffide a 186 operatori della sanità (compresi 14 medici) che nonostante l'obbligo non si sono ancora vaccinati contro il Covid, senza indicare fondati motivi di salute. «Dato che c'è il fine settimana di mezzo, daremo loro 7 giorni di tempo per vaccinarsi spiega il direttore generale Francesco Benazzi sono convinto che già questo rappresenterà un deterrente che spingerà più di qualcuno a sottoporsi all'iniezione». In caso contrario, alla fine della settimana prossima scatteranno le sospensioni, con annesso taglio dello stipendio. Il punto è che questo non è che il primo giro di sospensioni. La commissione ad hoc istituita dall'Usl è stata chiamata a valutare 3.600 posizioni. Si viaggia al ritmo di cento al giorno. Ma il lavoro è ancora molto. E proprio le prossime sospensioni potrebbero arrivare a mettere in crisi i servizi per le troppe assenze. È in questo ambito che ha preso forma l'idea di tenere comunque in servizio chi non si è vaccinato facendogli un tampone ogni 48 ore e bardandolo nel migliore dei modi. Per il momento, comunque, si va avanti con le sospensioni. Poi si valuterà nel caso in cui dovessero emergere difficoltà in specifici strutture e settori, ospedali compresi.
M. F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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