LA PROVOCAZIONE
CASTELFRANCO I politici seduti al tavolo a bere il caffè.

Mercoledì 27 Gennaio 2021
LA PROVOCAZIONE
CASTELFRANCO I politici seduti al tavolo a bere il caffè. Salvini, Di Maio, Conte e Renzi (l'unico con lo spritz). Dei cartoni di dimensioni reali per raffigurare la classe politica intenta a fare quello che i cittadini comuni non possono fare: sedersi al bar. Una trovata ironica dei titolari dell'Ostè, enoteca dentro le mura del castello, che ha riaperto lunedì scorso per asporto dopo una chiusura durata tutte le festività natalizie. Le foto dei cartoni a dimensione reale sono postate su Facebook nella pagina del locale. Cari clienti oggi abbiamo riaperto! Ci sono sempre i nostri cicchetti, le luci, la musica, l atmosfera e chi mangia... vi aspettiamo! (ma solo da asporto!). La foto ha fatto il pieno di like in poche ore. «Molti clienti hanno dato interpretazioni diverse -spiega Mauro Bertuzzo, uno dei soci dell'Ostè- Per noi la politica è lontana dai ristoratori, così abbiamo messo a sedere coloro che ci costringono a chiudere».
CHIUSURA PROLUNGATA
Insomma l'appello alla classe politica è chiaro: siate più vicini a chi lavora. «Siamo stati chiusi due mesi e mezzo durante il primo lockdown -prosegue Bertuzzo- abbiamo riaperto con i protocolli di sicurezza in estate. Poi con la zona gialla siamo riusciti a sopravvivere, fino al 23 dicembre. A quel punto abbiamo deciso di chiudere per le feste, ma è chiaro che ora lavorare per asporto è praticamente lavorare in perdita. Abbiamo 3 dipendenti in cassa integrazione. Per fortuna abbiamo trovato un accordo per una riduzione dell'affitto. Ma è evidente che siamo in perdita. Il 2020 è arrivato al meno 30% sul 2019. Per noi è ancor più difficile perché l'attività è stata aperta nel 2018». L'appello è per una riapertura immediata, nel rispetto delle regole. «I protocolli applicati durante l'estate hanno funzionato -spiega Bertuzzo- Noi abbiamo anche un sistema di purificazione all'ozono che facciamo 2 volte al giorno. Credo che con queste regole si possa riaprire».
Daniele Quarello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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