LA PROPOSTA
TREVISO Una lettera e tre proposte concrete per affrontare la crisi:

Domenica 29 Marzo 2020
LA PROPOSTA
TREVISO Una lettera e tre proposte concrete per affrontare la crisi: i consiglieri di minoranza rispondono compatti alla chiamata alle armi fatta dal sindaco Mario Conte. Mettono da parte sigle e divisione politiche e offrono la loro ricetta per affrontare il futuro. Dalla creazione di uno sportello telematico e telefonico per accogliere le diverse richieste di aiuto e informazioni alla realizzazione di una rete per la distribuzione gratuita di medicinali e alimentari; fino al reperimento di strutture per i senza fissa dimora o persone in gravi difficoltà abitative e alla formazione di un fondo di mutuo soccorso in collaborazione con la Diocesi: queste le proposte avanzate in un dettagliato documento spedito al primo cittadino.
IL CONTRIBUTO
«Desideriamo uscire da logiche di parte, desideriamo contribuire con idee, desideriamo elaborare proposte e condividere con Te l'impegno per la nostra splendida Città e per tutti i nostri concittadini», scrivono i consiglieri nella lettera spedita al sindaco. «Non ci interessano altri spettacoli politici che vediamo a volte attraverso i media; ci interessa essere propositivi ed attivi. Per questa ragione abbiamo elaborato questa proposta». Un gesto che non vuole avere una valenza politica. Infatti i partiti di minoranza non allegano simboli o sigle e non chiedono la conta dei voti in consiglio comunale, azione che potrebbe portare a delle divisioni. Come ha specificato il sindaco adesso bisogna mettere da parte i colori politici. E dalle minoranze la risposta è univoca: «La lettera è firmata senza sigle politiche per dare ad essa il reale significato che ha. Non è una mozione, non è un ordine del giorno: questi sono strumenti politici che si votano. A noi ora non interessa il voto; vogliamo semplicemente una coesione politica che vada a vantaggio dell'intero nostro territorio e delle persone che rappresentiamo».
LA RETE
Per mettere in piedi un castello di aiuti di questo tipo è necessaria però la collaborazione di più soggetti: «Per fare tutto questo - continua il documento - è necessario un lavoro di rete coordinato dall'Amministrazione comunale, utilizzando anche i Servizi sociali, insieme ai primari attori sociali del territorio, a partire da Caritas, Croce Rossa e Centro di Servizi per il Volontariato, ma esteso anche ad associazioni di categoria, imprese e chiunque possa mettere a disposizione competenze e risorse (molti hanno già dato disponibilità a farlo): un coordinamento operativo e una concertazione che integrino le preziose risorse della cittadinanza attiva al lavoro del Comune e della Protezione Civile».
IL CONTRIBUTO
A questo Stefano Pelloni, capogruppo del Pd, aggiunge altri due punti: «Un'altra operazione da fare è destinare subito i 12 milioni dell'avanzo di bilancio ancora liberi a misure per uscire dalla crisi. Siamo quindi pronti a votare subito il consuntivo 2019 per liberare le risorse. Ma chiediamo anche che il Comune, attraverso l'Anci, possa utilizzare tutte quelle risorse economiche ancora vincolate. E poi la misura più importante: aumentare in maniera esponenziale le risorse investine negli ultimi due anni nel sociale».
Paolo Calia
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