LA PROPOSTA
SPRESIANO Spresiano si candida a ospitare un evento-esperimento per verificare le condizioni per la riapertura dei locali in sicurezza rispetto all'epidemia da coronavirus. A livello nazionale sono già stati programmati due eventi del genere: uno in un locale all'aperto a Gallipoli e uno in una discoteca al chiuso a Milano. La sperimentazione nel locale all'aperto si svolgerà il 5 giugno in Puglia, al Praia, dove 2mila persone entreranno soltanto col green-pass e all'uscita i clienti del locale dovranno sottoporsi a un nuovo tampone.
L'APPELLO
Per Spresiano si guarda ovviamente alla discoteca Odissea. Ma non solo. «Il mio appello è di riaprire in sicurezza sia le discoteche che tutti gli altri locali direttamente collegati al mondo della notte per salvare l'indotto spiega il sindaco Marco Della Pietra attraverso un messaggio affidato a Facebook siamo pronti a supportare ogni tipo di sperimentazione. Per il nostro territorio è un'attività fondamentale. Si deve riaprire in sicurezza il mondo della notte per dare ossigeno a un indotto che solo a Spresiano interessa diversi bar, ristoranti e gelaterie, senza contare i lavoratori direttamente coinvolti».
L'iniziativa ha già trovato il sostegno di diversi esercenti e commercianti di Spresiano. Non c'è in ballo solo il lavoro dell'Odissea. La discoteca ha sempre portato molte persone a gravitare attorno al paese attraversato dalla Pontebbana. E ora, grazie alla frenata dei contagi da Covid, si vuole provare a gettare le basi per tornare gradualmente alla normalità. Anche di notte.
«È importante che riprenda la vita di notte in locali ben definiti, così da garantire il massimo livello di sicurezza conclude Della Pietra noi, come Comune, siamo qui. E siamo anche disposti a metterci del nostro per un'eventuale sperimentazione». Potrebbe sembrare un paradosso, ma alla fine il principio è lo stesso che sta alla base della riapertura delle visite dei familiari nelle case di riposo: l'ultima circolare ministeriale prevede che possano entrare le persone con il certificato dell'avvenuta vaccinazione, con il certificato di guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi o con il tampone, rapido o molecolare, con esito negativo eseguito non oltre le 48 ore precedenti. (m.fav)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA SPRESIANO Spresiano si candida a ospitare un evento-esperimento per verificare le condizioni per la riapertura dei locali in sicurezza rispetto all'epidemia da coronavirus. A livello nazionale sono già stati programmati due eventi del genere: uno in un locale all'aperto a Gallipoli e uno in una discoteca al chiuso a Milano. La sperimentazione nel locale all'aperto si svolgerà il 5 giugno in Puglia, al Praia, dove 2mila persone entreranno soltanto col green-pass e all'uscita i clienti del locale dovranno sottoporsi a un nuovo tampone.
L'APPELLO
Per Spresiano si guarda ovviamente alla discoteca Odissea. Ma non solo. «Il mio appello è di riaprire in sicurezza sia le discoteche che tutti gli altri locali direttamente collegati al mondo della notte per salvare l'indotto spiega il sindaco Marco Della Pietra attraverso un messaggio affidato a Facebook siamo pronti a supportare ogni tipo di sperimentazione. Per il nostro territorio è un'attività fondamentale. Si deve riaprire in sicurezza il mondo della notte per dare ossigeno a un indotto che solo a Spresiano interessa diversi bar, ristoranti e gelaterie, senza contare i lavoratori direttamente coinvolti».
L'iniziativa ha già trovato il sostegno di diversi esercenti e commercianti di Spresiano. Non c'è in ballo solo il lavoro dell'Odissea. La discoteca ha sempre portato molte persone a gravitare attorno al paese attraversato dalla Pontebbana. E ora, grazie alla frenata dei contagi da Covid, si vuole provare a gettare le basi per tornare gradualmente alla normalità. Anche di notte.
«È importante che riprenda la vita di notte in locali ben definiti, così da garantire il massimo livello di sicurezza conclude Della Pietra noi, come Comune, siamo qui. E siamo anche disposti a metterci del nostro per un'eventuale sperimentazione». Potrebbe sembrare un paradosso, ma alla fine il principio è lo stesso che sta alla base della riapertura delle visite dei familiari nelle case di riposo: l'ultima circolare ministeriale prevede che possano entrare le persone con il certificato dell'avvenuta vaccinazione, con il certificato di guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi o con il tampone, rapido o molecolare, con esito negativo eseguito non oltre le 48 ore precedenti. (m.fav)
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