LA PROPOSTA
«Chi ha il coraggio e fa il sacrificio di tener aperta bottega,

Mercoledì 24 Luglio 2019
LA PROPOSTA «Chi ha il coraggio e fa il sacrificio di tener aperta bottega,
LA PROPOSTA
«Chi ha il coraggio e fa il sacrificio di tener aperta bottega, in piccoli paesi e località disagiate, deve essere totalmente esente da tutte le tasse e balzelli». Parola di Cesare De Stefani, uno che di coraggio ne ha da vendere: da anni lui sta combattendo la sua battaglia per un fisco più giusto. Tutto era partito da una maxi multa dopo un accertamento nel 2009. Allora gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate, parificando l'Osteria senz'oste ad un bar, avevano chiesto a De Stefani circa 30mila euro.
IL CASO
L'idea venuta a De Stefani di tenere aperto il suo rustico tra le colline di Santo Stefano di Valdobbiadene mettendo a disposizione di chi entra pane, salame e prosecco, per gli ispettori aveva natura commerciale. Ma il battagliero oste che non c'è non si è mai arreso. E oggi vuole allargare la sua personale battaglia lanciando una proposta che affonda le radici nel ruolo fondamentale di botteghe storiche in borghi e frazioni altrimenti privi di qualsiasi servizio. «Credo sia noto il mio impegno per una fiscalità sostenibile e non strumento di oppressione e desertificazione del tessuto commerciale e produttivo - ribadisce De Stefani - Ebbene, io ritengo che chi ha il coraggio e fa il sacrificio di tener aperta bottega, in piccoli paesi e località disagiate, deve essere totalmente esente da tutte le Tasse e balzelli».
IMPORTANTI
Botteghe che non svolgono solo funzione di casoin ma che ospitano svariati prodotti merceologici. Ci si trova un po' di tutto quel che serve. Vestiti, grembiuli, detersivi, giornali. Un servizio e un punto di aggregazione assieme per famiglie e anziani altrimenti costrette con ogni probabilità a lasciare le loro abitazione facendo morire interi paesi. «Non è giusto - tuona il titolare della celebre osteria senz'oste - chi consuma enormi superfici di territorio per centri commerciali, mega parcheggi, svincoli stradali, debba sostenere una tassazione uguale a chi, con i piccoli negozi tiene vivo un centro, un piccolo paese, tiene in vita un edificio altrimenti sfitto e senza manutenzioni, destinato al degrado?». Non una tesi campata in aria tiene a precisare De Stefani. «Ma oggi, noi che stiamo lasciando ai nostri figli ? Un territorio massacrato da mega strutture, dei paesi in abbandono, e la solitudine. Perché il casoin, il macellaio, il fruttivendolo, il panettiere erano e sono anche centro di ascolto e dialogo. Gratis e a costo zero». Da qui la proposta alla politica di individuare quei parametri in grado di alleggerire la pressione fiscale sui piccoli negozianti delle frazioni. «Lo ripeto: chi tiene aperta la bottega, in piccoli paesi e località disagiate, deve essere totalmente esente da tutte le tasse e balzelli».
P.D.C.
Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 15:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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