LA POLEMICA
TREVISO Ridurre gli alberi da abbattere da 260 a massimo 70-80, preservare

Mercoledì 19 Settembre 2018
LA POLEMICA TREVISO Ridurre gli alberi da abbattere da 260 a massimo 70-80, preservare
LA POLEMICA
TREVISO Ridurre gli alberi da abbattere da 260 a massimo 70-80, preservare l'area giochi a ridosso di piazza Martiri di Belfiore. Queste le modifiche cui Sandro Zampese, assessore ai Lavori Pubblici, sta pensando per aggiustare il progetto di riqualificazione di piazza Martiri di Belfiore e delle vie circostanti. Martedì sera ha incontrato il comitato Alberi Urlanti, che chiede di eliminare il taglio delle piante o di limitarlo al minimo. Taglio che, però, è previsto nel progetto esecutivo già approvato e spedito a Roma. E intervenire non è semplice.
«NON SI PUÒ FARE»
Per Sossio Vitale, avvocato, ex consigliere comunale della passata maggioranza, non è possibile fare nulla: «In questa fase non c'è la possibilità di intervenire - sottolinea - quando abbiamo mandato avanti quel progetto ci era stato spiegato che gli alberi, con le loro radici, avevano intaccato strada e sotto servizi». La riqualificazione della piazza di Santa Maria del Rovere ha una storia tribolata: è stata inserito nel pacchetto bando periferie perché già pronto e in fase esecutiva, le condizioni richieste dal governo per ottenere il finanziamento. Quando il bando venne reso pubblico era in pratica l'unico pronto tra quelli giacenti nei cassetti di Ca' Sugana, realizzato dagli uffici, e quindi subito reclutato senza troppe riflessioni.
CA' SUGANA NON CI STA
Zampese invece ritiene che qualche margine di manovra ci sia: «Su un progetto in fase esecutiva si può agire con le varianti - precisa - e, nel caso specifico, introducendo metodi di intervento sui sotto servizi innovativi e in grado di preservare la maggior parte degli alberi. È bene chiarire una cosa: non è possibile distogliere parte delle risorse dai progetti approvati, ma possiamo però portare dei correttivi. Abbiamo analizzato le piante destinate all'abbattimento: 40 sono a fine vita, morte. I lavori per le fognature vanno fatti e le radici possono essere un problema, però abbiamo dato mandato ai progettisti di predisporre un intervento il meno invasivo possibile. Calcoliamo che da 260 abbattimenti previsti dal progetto originario possiamo scendere a 70-80. E vogliamo anche rivedere una seconda cosa: il potenziamento dell'area giochi di piazza Martiri che il progetto originario vorrebbe ridimensionata».
ALBERI URLANTI
Regina Toncini, portavoce del comitato dà fiducia all'assessore: «Ci ha chiarito molti aspetti e garantito che gli abbattimenti saranno ridotti al minimo. Ovviamente non ci opponiamo al taglio delle piante morte, ci mancherebbe altro. Però ci sono tecniche per realizzare i sotto servizi senza dover per forza eliminare radici e alberi. E poi c'è la questione delle essenze arboree da piantare al posto di quelle abbattute: servono alberi di alto fusto, secondo noi ci sono particolari tipi di olmo che sarebbero adattissimi. Ci fidiamo dell'assessore e aspettiamo di conoscere il tipo di modifiche che faranno».
L'ACCUSA
Chi invece non si fida assolutamente delle convinzioni di Conte e Zampese è l'ex vicesindaco Roberto Grigoletto, che quasi sfida il sindaco: «Chiederemo a Conte di dichiarare ufficialmente davanti al Consiglio comunale che il progetto di piazza Martiri di Belfiore, approvato con i finanziamenti del bando periferie, sarà un altro rispetto a quello messo a punto dalla precedente Amministrazione. Di più, chiederemo a Conte di illustrarci in quanti e quali punti cambierà e con quale gioco di prestigio da mago Otelma riuscirà a evitare il taglio degli alberi». Grigoletto poi affonda il colpo: «È ora che il sindaco la smetta con la propaganda e soprattutto che si renda conto che è inutile che faccia credere di non copiare: la sua Giunta non sta facendo altro che realizzare quanto la precedente ha confezionato. Da piazza martiri di Belfiore a viale Montegrappa. È il classico volerci metterci il cappello. Ma noi siamo in attesa di vedere ancora qualcosa di originale, nuovo e firmato da questa Giunta».
P. Cal.
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