LA POLEMICA
TREVISO Mauro Dal Zilio, sindaco di Quinto, non molla. E minaccia

Venerdì 19 Aprile 2019
LA POLEMICA
TREVISO Mauro Dal Zilio, sindaco di Quinto, non molla. E minaccia di andare in Procura per fare chiarezza su come abbia fatto Treviso a presentare le sue osservazioni sul Masterplan dell'aeroporto Canova a poche ore dalla Commissione Via regionale e vedersele subito accolte. Dal Zilio punta il dito soprattutto sulla decisione dei commissari Via di accettare la richiesta di azzerare i decolli verso Treviso tenendo tutti i movimenti su Quinto.
L'ACCUSA
«Mi confronterò con i nostri legali per valutare la legittimità delle azioni - annuncia Dal Zilio - siamo pronti ad andare in Procura. Anche se, va ricordato, quello della Via regionale è solo un parere interlocutorio. Ho subito chiamato il ministero. Sono rimasti basiti della decisione della commissione veneta di effettuare tutti i decolli sopra Quinto. Le cose, però, cambieranno solo se verranno portate argomentazioni così forti da spingere a una revisione di quanto deciso dalla Via nazionale. La vedo dura. Anche se non impossibile: Treviso può in modo legittimo mettere sul piatto le necessità riguardanti i propri cittadini. Ma non si può dire che su Treviso i rischi legati a un eventuale incidente sarebbero maggiori». La tensione è, insomma, destinata a crescere.
LA DIFESA
Ma Treviso non torna indietro. La scelta di chiedere l'azzeramento dei decolli sulla città è fortemente sostenuta anche da Giancarlo Iannicelli, presidente del Consiglio Comunale e generale dell'Aeronautica in pensione. Che parte proprio dalla sicurezza: «Quando ci si alza in volo in direzione Quinto - spiega - si vedono poche case e una vastità di campi coltivati. Quando invece si decolla verso la città, l'orizzonte è fatto solo di abitazione e zone popolate. È evidente che, pur con tutta le garanzie che i moderni aerei danno, si deve scegliere la soluzione meno rischiosa». E poi la questione dell'inquinamento acustico: «Gli aerei, il rumore maggiore, lo producono in fase di decollo con i motori al 90-100% della loro potenza. Basta mettersi vicino alla chiesa di Sant'Angelo per rendersene conto. Senza contare che, per decollare verso la città, un aereo si deve girare e percorrere, a pieni motori, circa 2,5 chilometri di pista con relativo consumo di carburante, rumore e inquinamento. E tutto questo per cosa? Per il 21% dei decolli? Per sollevare Quinto da quale disagio? In realtà non si risolve niente».
L'APPOGGIO
A sostegno dell'azione del sindaco Conte arriva anche Roberto Grigoletto (Pd): «Qui non è questione di colore politico che tenga, quando si tratta di sicurezza e salute dei propri concittadini e di difendere il territorio e l'ambiente, stiamo tutti dalla stessa parte. Io almeno, anche da ex amministratore, la penso così. Dico quindi bravo al Sindaco Conte e lo ringrazio per essersi battuto fino all'ultimo round in seno alla Commissione Via regionale, scontrandosi duramente con il suo collega di Quinto, lui pure della Lega: a riprova del fatto che interessi e convenienze di partito devono essere sacrificati in nome di una saggia e sana amministrazione. Le rotte sui quartieri sud, per la densità abitativa ma non soltanto, sarebbero stati di una pericolosità estrema, oltre che all'ennesimo attacco perpetrato, sul piano ambientale, a un territorio già provato come quello di Treviso sud. Mi compiaccio anche con l'assessore Manera: la settimana scorsa aveva dichiarato che, tutto sommato, il numero di voli su Treviso contemplato dalla Via nazionale erano il minimo e che non si poteva sperare altrimenti. Sono contento che, lette le sue nuove dichiarazioni di ieri, abbia cambiato idea, la qual cosa come sappiamo è sinonimo di intelligenza».
Mauro Favaro
Paolo Calia
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