LA POLEMICA
TREVISO Manildo, al tempo, lo definì un golpe. E l'opposizione

Mercoledì 12 Dicembre 2018
LA POLEMICA TREVISO Manildo, al tempo, lo definì un golpe. E l'opposizione
LA POLEMICA
TREVISO Manildo, al tempo, lo definì un golpe. E l'opposizione intende ancora opporsi a quello che ha definito il ratto dell'Israa. In ballo il nuovo statuto votato dal cda dell'istituto, a maggioranza leghista ed ex Pdl, che ha tolto la maggioranza dei consiglieri al Comune (ne nominava 4 su 5, ora ne può nominare 2 su 5, gli sono di Usl 2, due, e Provincia, 1 come prima, ma non più il presidente). Il Tar ha bocciato il ricorso così due giorni fa l'opposizione, in Consiglio comunale, ha presentato una mozione per un ricorso al Consiglio di Stato. Ma la maggioranza l'ha respinta. «Conte deve decidersi - dice Stefano Pelloni - e deve spiegarci se intende difendere gli interessi dei trevigiani o quelli del suo partito». Ieri nella casetta dei consiglieri l'opposizione(salvo Manildo) si è presentata per un incontro con la stampa. «Ci battiamo per difendere un principio - spiegava Gian Mario Bozzo - l'Israa deve essere legato al Comune perché questa è la volontà dei benefattori che hanno lasciato cospicue donazioni all'Istituto». Il tema è etico. «Ci chiediamo perchè il Comune debba accettare di diventare minoranza». Da qui la richiesta di ricorso al Consiglio di Stato.
L'ORIGINE
La querelle affonda le radici nella decisione, lo scorso anno, del primo ricorso contro lo statuto al Tar. In seconda battuta si ripropose, con l'Avvocatura Civica, un'istanza di sospensiva cautelare sul potere di nomina di Usl e Provincia rispetto al nuovo statuto contestato. «Lega e centrodestra - con l'eccezione del presidente Luigi Caldato, che non lo votò tolsero al sindaco Manildo e al centrosinistra la possibilità di nominare i 4 consiglieri, come era sempre accaduto, comprese le precedenti amministrazioni leghiste - ribadisce Bozzo - Noi oggi chiediamo al sindaco di agire da primo cittadino. Conte sa che chi dona beni lo fa al Comune. Questa modifica è uno schiaffo alla storia cittadina e alla memoria di tanti trevigiani». Ma due giorni fa in Consiglio è emerso con chiarezza che la maggioranza non ha alcuna intenzione di retrocedere. Per questo la minoranza compatta si è presentata davanti alla stampa: Bozzo, Pelloni, Grigoletto, Manfio, Buoso, Tocchetto, Pezzato,Benvenuti e Losappio hanno messo in atto forse la prima vera azione compatta come opposizione dall'elezione di Mario Conte.
E. F.
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