LA POLEMICA
TREVISO «L'obbligo vaccinale non può essere un tabù.

Venerdì 30 Luglio 2021
LA POLEMICA TREVISO «L'obbligo vaccinale non può essere un tabù.
LA POLEMICA
TREVISO «L'obbligo vaccinale non può essere un tabù. Speriamo non serva, ma se resterà il problema di ampi strati della popolazione contrari alla vaccinazione anti-Covid, a mali estremi, estremi rimedi». Marzio Favero, filosofo, consigliere regionale della Lega ed ex sindaco di Montebelluna, non usa giri di parole. Allo stesso tempo Gianangelo Bof, responsabile del Carroccio della Marca, apre all'utilizzo del Green pass: «È l'unico strumento che può consentirci di non ricadere in un lockdown spiega può essere migliorato, ma ulteriori restrizioni sarebbero fatali».
LE POSIZIONI
Le due nette prese di posizione dei rappresentanti della Lega arrivano proprio all'indomani della partecipazione di Dimitri Coin, deputato trevigiano del Carroccio, alla manifestazione di Roma contro il Green pass. «Non sono un no-vax ha detto ma qui è in corso una compressione della libertà». Favero la vede in modo diametralmente opposto. E non lesina critiche nemmeno sull'intervento contro il Green pass firmato da Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. «Parlare di regime dispotico è una totale assurdità. Ed è sbagliato strizzare l'occhio a movimenti come quello dei no-vax chiarisce il consigliere regionale la certificazione verde serve a dire che una persona ha fatto il possibile per non essere veicolo di contagio. È una questione di responsabilità».
L'AFFONDO
Il filosofo della Lega non vuole sentir parlare di attacco alla libertà. «È come avere la patente per guidare la macchina. È una limitazione della libertà questa? incalza non bisogna confondere la libertà con il libero arbitrio. Essere liberi significa seguire la legge morale, che per sua natura è condivisa e che permette di accettare le regole del vivere assieme. I diritti costituzionali, poi, hanno una scala gerarchica. Altrimenti non sarebbe stato legittimato nemmeno il primo lockdown. E il diritto alla salute è un bene che supera gli altri. Anche perché se manca poi non è più possibile esercitare proprio alcun diritto». Bof, dal canto proprio, sottolinea che il Green pass deve essere applicato con buon senso. «La battaglia contro il Covid la si vince solo se tutti osservano le regole. Non c'è altra soluzione evidenzia sul vaccino, confido molto sulla responsabilità collettiva. La sicurezza al 100% in questo momento non l'abbiamo. Il nemico è stato scoperto poco più di un anno fa. Il vaccino può far male? Magari sì, ma il Covid fa peggio. Basta vedere la testimonianza di Roberto Borsato». Il riferimento è al consigliere comunale della Lega a Treviso, 63 anni, diventato testimonial della campagna vaccinale dell'Usl dopo aver passato 108 giorni in ospedale, compresi 64 in Terapia intensiva, attaccato a un tubo per poter respirare.
LA SCIENZA
È pur vero che la vaccinazione non azzera totalmente i rischi. Ma è già provato che li limita in modo decisivo. «L'alternativa alla ricerca scientifica è l'ignoranza conclude Favero la ricerca scientifica non ha verità assolute. Come diceva Lakatos, procede lentamente ed è fallibile. Ma questo non significa che si possa cedere all'irrazionalità. Non mi sono affatto piaciuti gli striscioni alle varie manifestazioni che paragonavano la vaccinazione all'azione dei nazisti. Oggi c'è un'azione globale di medici e ricercatori per salvare vite. Come si fa a metterla a confronto con chi invece cercava di eliminare vite umane? Questo dimostra che c'è un'irrazionalità che sta portando a ragionamenti paranoidi».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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