La più grande banca dei tessuti a dirigerla una biologa di 32 anni

Venerdì 13 Dicembre 2019
L'INAUGURAZIONE
TREVISO E' operativa la nuova sede della Banca dei tessuti di Treviso. La più grande d'Italia per mole di lavoro: distribuisce ogni anno migliaia di tessuti in tutta Europa. Ieri è stato tagliato il nastro davanti alla struttura realizzata in via dell'ospedale. Lo stabile è costato oltre 4 milioni di euro. Ma ciò che più conta sono le apparecchiature installate all'interno. Sono queste che permetteranno di superare altre frontiere: dal nuovo sistema di liofilizzazione, per rendere i tessuti immediatamente disponibili in caso di urgenze, alla crioconservazione del tessuto adiposo, che consentirà alle donne operate per tumore al seno di rimodellare la mammella con interventi ambulatoriali, senza dover sempre finire sotto ai ferri. Un passo in avanti enorme.
ALL'AVANGUARDIA
«E' una banca che fornisce pezzi di ricambio. Non è un termine tecnico, ovviamente, ma consente a tutti di capire cosa si fa è stato l'esordio di Luca Zaia, presidente della Regione l'inaugurazione della nuova sede rappresenta una pietra miliare nella storia della Banca dei tessuti di Treviso. E' una delle più grandi a livello internazionale. Qui vengono impiantati tessuti su migliaia di persone ogni anno. Siamo davanti a una vera e propria eccellenza». Lo Stato in passato ha provato a farla propria. «Abbiamo fatto battaglie a riguardo rivela Zaia questa banca è sempre oggetto di colonizzazione. Nel senso che quando le cose vanno bene, c'è sempre qualcuno che vorrebbe nazionalizzarle. No, quelle che vanno bene ce le teniamo per noi».
IL TEAM
Oltre a Giuseppe Di Falco, presidente della Fondazione, la Banca dei tessuti di Treviso è guidata dalla direttrice Diletta Trojan, biologa di 32 anni, che è stata anche scelta come prima italiana nella storia per il vertice dell'associazione europea delle Banche dei tessuti. «I nuovi locali ci permetteranno di migliorare le qualità di cura dei pazienti, grazie al lavoro di un ottimo team composto da 25 operatori, tra biologi, tecnici, amministrativi, logistica e così via sottolinea abbiamo in particolare acquisito un nuovo liofilizzatore che ci permetterà di produrre tessuti liofilizzati. Privandoli dell'acqua, sarà possibile conservarli a temperatura ambiente. Questo permetterà di garantire la distribuzione dei tessuti necessari nel più breve tempo possibile in modo che i chirurghi possano utilizzarli per le urgenze». Solo l'anno scorso sono stati 9.431 i tessuti donati. Con 4.001 famiglie che hanno detto di sì alla donazione. Nello specifico, la Banca trevigiana fornisce oltre 6mila tessuti per trapianto all'anno per ortopedia, chirurgia plastica, cardiochirurgia, chirurgia vascolare, maxillo-facciale, neurochirugia e centri ustioni. «Non posso che ringraziare la Regione e l'Usl per il supporto che ci hanno dato e che continuano a darci tira le fila Di Falco con la nuova sede ora è possibile sviluppare al meglio tutta una serie di nuove attività. I numeri sono già importanti: a livello nazionale, sei tessuti donati su dieci arrivano dalla Banca multi-tessuto di Treviso. Così come sette prelievi su dieci da donatore a cuore fermo vengono effettuati sempre a Treviso. Il prossimo passo riguarderà la crioconservazione del tessuto adiposo. A breve partirà uno studio con le strutture di Padova, Verona e Udine. Grazie a questo, i chirurghi potranno intervenire in regime ambulatoriale per rimodellare il seno delle donne sottoposte a mastectomia, senza più bisogno di ricorrere per forza all'operazione chirurgica».
M.F.
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