La Piovesana: «Nuova facoltà, grande orgoglio»

Domenica 16 Febbraio 2020
La Piovesana: «Nuova facoltà, grande orgoglio»
LE REAZIONI
TREVISO «Un grande orgoglio e una grande opportunità per la città e per tutto il territorio». Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro, commenta così il disegno di legge approvato dalla giunta della Regione che istituisce a Treviso un corso completo di Medicina e chirurgia, dal primo al sesto anno, gestito dall'Università di Padova. La facoltà andrà ad aggiungersi a quelle già attivate nel capoluogo della Marca dallo stesso ateneo patavino e da Ca' Foscari di Venezia. Si partirà dal prossimo anno accademico. «Ringrazio, a nome di tutta Assindustria Venetocentro, la Regione con il presidente Luca Zaia, l'Università di Padova con il rettore Rosario Rizzuto e l'Usl della Marca con il direttore generale Francesco Benazzi per aver promosso questo importante progetto, che valorizzerà la cittadella della salute in corso di realizzazione all'ospedale di Treviso spiega Piovesana facendo riferimento al project financing del Ca' Foncello, che dovrebbe essere concluso nel giro di due anni la nascita di un nuovo corso di laurea, in una disciplina strategica come la salute e la ricerca sanitaria, guarda al futuro dei nostri giovani, alla loro crescita culturale e professionale, alla valorizzazione dei loro talenti e a creare per loro nuove possibilità di realizzare qui il loro percorso di vita e lavoro, a vantaggio della crescita di tutta la comunità».
LE POTENZIALITÀ
La presidente degli industriali sottolinea in particolare l'ideale asse che si verrà a creare con il nuovo polo dell'Istituto oncologico veneto, che si sta gradualmente insediando nelle strutture dell'ospedale di Castelfranco. «Il nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia rappresenta un'opportunità di crescita per tutto il territorio trevigiano, che sempre nella sanità recentemente ha visto la creazione del polo dello Iov a Castelfranco dice saranno entrambi degli importanti riferimenti, anche oltre i confini regionali, che dobbiamo, come comunità in tutte le sue componenti, accogliere, promuovere e sostenere perché possano realizzare al meglio tutte le opportunità che portano con sé in termini di qualità della vita e della salute, di formazione dei giovani, come pure di nuove vocazioni per il territorio». «L'amministrazione comunale di Treviso con il sindaco Mario Conte ha già espresso questa volontà aggiunge e noi siamo loro vicini con gli imprenditori per ogni iniziativa che possa accompagnare questo processo, che consideriamo fondamentale per il nostro futuro».
NUOVE OPPORTINITÀ
Il nuovo corso di Medicina e chirurgia a Treviso avrà a disposizione 60 posti e si svilupperà all'interno della cittadella della salute del Ca' Foncello. Gli studenti andranno ad aggiungersi a quelli di Padova. «L'arrivo di questa nuova facoltà porterà un valore aggiunto non solo per l'università e per la salute, ma per tutto il territorio e le sue attività specifica Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Marca trevigiana portare giovani universitari a vivere appieno la città rappresenta un elemento che può innescare un circolo virtuoso. È un segnale positivo in questo periodo di grigiore, nel quale si vedono più attività che chiudono rispetto a quelle che aprono. Spesso si discute delle mostre di Goldin e di altri eventi per vivacizzare Treviso. I problemi non si risolvono con un unico macro intervento: non c'è la bacchetta magica. La soluzione è sviluppare tanti contenuti stabili, grandi o piccoli che siano, per dare alla città una spinta vitale a tutto tondo. E l'istituzione del nuovo corso di Medicina va proprio in tale direzione. Per questo la vediamo con positività, ottimismo e fiducia». «Tra l'altro arriva in un momento in cui è diventata evidente la carenza di medici, causata da una programmazione nazionale non corretta conclude ci auguriamo che si riveda il numero chiuso e che ci sia un riequilibrio complessivo. In questo contesto, avere la possibilità di formare nuovi medici direttamente nel territorio, che poi potrebbero continuare a frequentare come professionisti, rappresenta sicuramente un vantaggio».
Mauro Favaro
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