La petizione degli studenti: «Temiamo nuovi contagi»

Sabato 29 Febbraio 2020
La petizione degli studenti: «Temiamo nuovi contagi»
LA RICHIESTA
MOGLIANO Una petizione indirizzata al Governatore Luca Zaia, per prolungare la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino all'8 marzo, sta raccogliendo molte adesioni in queste ore attraverso i social. E non è nemmeno l'unica: sono molti i gruppi dove anche tanti genitori si chiedono se non sia meglio prolungare la chiusura di qualche giorno. Il promotore della petizione che, al momento, sta raccogliendo più consensi è Cesare Bulegato, giovane studente del Liceo Scientifico delle Scienze Applicata del Max Plank di Villorba. «Il rischio contagi è aumentato con l'aumento dei contagiati - scrive - riaprire le scuole adesso, mettendo in stretto contatto migliaia di ragazzi, che possono contrarre il virus in maniera asintomatica e portarlo alle famiglie, sarebbe una scelta incoerente e pericolosa. Il contagio va rallentato per il bene dei nostri nonni e dei nostri malati». La preoccupazione è la stessa di tanti altri: «In Veneto i casi di Covid-19 sono sempre maggiori, una crescita lenta ma da non sottovalutare». Concetto ripreso anche in altri profili dove impazza la discussione sull'opportunità di riprendere così, a cuor leggero, la vita di tutti i giorni.
IL PERICOLO
In queste ore sono tanti i gruppi che stanno sorgendo nei vari social alimentati sia da genitori che da studenti. Un po' ovunque emerge la preoccupazione di ritornare in classe dopo una settimana passata col timore del virus. Tante mamme si chiedono se sia il caso di riaprire le scuole adesso. E la preoccupazione cresce se si parla di scuole materne o elementari. Il dubbio ricorrete è se non sia meglio aspettare una pulizia approfondita di tutte le classi. Da qui la speranza di un'altra settimana di blocco, in modo da riorganizzare tutto. La petizione lanciata da Bulegato riassume un po' tutte la paure e le incertezze di questi giorni. «Una grande parte degli studenti - ribadisce lo studente - utilizza mezzi pubblici i quali, dato l'elevato numero di viaggiatori, obbliga a stare a stretto contatto con persone che potrebbero aver contratto il virus e non saperlo». La discussione nei gruppi social ha messo in luce altre perplessità, come la scelta ritenuta contraddittoria di chiudere le scuole lasciando aperti i supermercati. E non manca chi, maliziosamente, ha ipotizzato che magari, da parte dei ragazzi, si cerchi di approfittare della chiusura delle scuole per trovare una scappatoia alle verifiche. Bulegato è sincero: «Farebbe comodo in questo periodo di verifiche, ripassare ancora qualche giorno. Ma a nessun studente ci tiene a precisare piace portare malattie a casa».
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